Inter, Ranocchia:| Gasperini, una garanzia
A Genova avete lavorato assieme appena quattro mesi. Abbastanza per capirlo sino in fondo?
«Al mister devo tantissimo. Ero fermo da mesi, ma mi ha subito trasmesso grande fiducia.Quando in novembre è stato esonerato ci sono rimasto male. Allora sì che l’ho chiamato subito. Non ho mai capito i motivi del suo allontanamento. Forse il suo ciclo in rossoblù era finito nella stagione precedente. Con me Gasperini ha avuto una pazienza infinita perché all’inizio faticavo a capire le sue idee tattiche e soprattutto ad applicarle in campo visto che le gambe erano legnose. Poi ci siamo capiti in fretta. Lui chiede anche ai difensori di salire e mi sono divertito parecchio».
E’vero che Gasperini non guarda in faccia a nessuno e giudica solo per quello che vede inallenamento?
«Vero. Anche perché sa che se lavori bene durante la settimana arrivi carico al punto giusto al momento della partita. Tiene tutti sulla corda, in allenamento mischia molto le carte e non dà la formazione sino all’ultimo».
Che tipo è Gasperini?
«Per personalità e impegno mi ricorda Antonio Conte. Credono in moduli di gioco diversi, ma sono entrambi sanguigni, determinati,attenti al particolare, tattico e psicologico.Gasperini per esempio evita ramanzine a fine partita,quando a caldo non si ha la giusta lucidità, ma con il suo assistente Luca Trucchi (anche lui in arrivo all’Inter, ndr.) per il giorno della ripresa prepara video accurati in cui ti mostra dove e perché hai sbagliato.E’ molto composto negli atteggiamenti.Se ti comporti da professionista ti lascia in pace, se sbagli tatticamente o nei comportament inon fa comunque sceneggiate. Ti fa la ramanzina in privato»