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  • Inter, Spalletti: 'Conte giri dove gli pare, ma Marotta non è un dilettante'

    Inter, Spalletti: 'Conte giri dove gli pare, ma Marotta non è un dilettante'

    • Pasquale Guarro
    Alla vigilia della sfida di campionato contro il Bologna, Luciano Spalletti risponde alle domande dei giornalisti presenti ad Appiano Gentile.

    AI TIFOSI SU FACEBOOK - “Una gara simile a Inter-Bologna dello scorso anno? Non so se troveremo le stesse difficoltà o no, lo vedremo nello scorrere della partita, ma dobbiamo arrivarci con quella convinzione perché è fondamentale portare a casa i 3 punti. Il Bologna, con l'arrivo di Mihajlovic, metterà tutta la propria forza in campo e noi dovremo essere convinti. In questi giorni la squadra ha reagito bene e in modo professionale. Si torna in campo e si va dentro alle cose nuove che sono accadute, andando invece a ripetere quelle che sono le nostre certezze. Mi aspetto un Bologna differente perché l'allenatore nuovo porta anche nuove idee e poi anche quelli che avevano fatto male precedentemente, si sentono più puliti con l'arrivo del nuovo allenatore. Noi dovremo cambiare qualcosa nella formazione per via delle assenze e dell'ultima sfida contro la Lazio”.

    Come si riparte?
    "Si fa sempre allo stesso modo, cercando soluzioni a ciò che non è andato bene perché ogni partita ti porta notizie nuove. Ci sono alcune cose da migliorare, anche se la squadra, contro la Lazio, è stata in partita fino all'ultimo rigore". 

    È il periodo più complicato da quando è all'Inter?
    “Siamo usciti dalla Coppa Italia e dalla Champions che sono competizioni importanti, ma come ho detto prima, dobbiamo lavorare in maniera corretta sulla struttura e su quello che abbiamo idea di costruire. Perché solo consolidando la struttura, rimanendo del tempo, si può ambire a vincere dei titoli. Poi è chiaro che i tifosi hanno fretta perché non si vince da tanto, ma non posso addossarmi anni di mancate vittorie, dove l'Inter si era più allontanata che avvicinata a vincere. Per questo ci vuole un periodo di tempo per consolidare le cose. Per me non è tutto da buttare via. Conte può andare in giro dove gli pare e Marotta è libero di cercare ciò che sarà meglio per l'Inter. È una cosa normale, ma se si tira in ballo più volte questa notizia, credo che Marotta sappia come si facciano le cose e voi lo state dipingendo in un modo che non rappresenta né il suo stile né il suo modo di lavorare. Come la mettete voi, è un'offesa alla sua qualità intellettuale, in questo modo si comporterebbero i dilettanti e non i professionisti come Marotta". 

    È un momento particolare per lei? 
    “Non così catastrofico. Per quanto mi riguarda, le voci che stanno uscendo non mi cambiano niente visti i chilometri che ho trascorso con la tuta di allenatore addosso. È il mio lavoro ed è il mio quotidiano, nel calcio non ho sempre vinto. Marotta è un professionista di quelli con i fiocchi e poi dite che incontra Conte in sede. Sono due cose che non stanno insieme. È talmente ridicolo scrivere che Conte è stato nella sede dell'Inter in un momento come questo che non può essere credibile. Conte lo incontrerebbero da un'altra parte. Che poi Marotta debba andare a cercare il meglio dell'Inter, è charo che debba farlo. All'Inter c'è la consapevolezza che servano più anni di lavoro per consolidare una struttura. Se fossi Marotta non mi sentirei molto lusingato per come lo avete descritto”. 

    Sulla rincorsa per il rigore decisivo, Nainggolan sembrava poco concentrato
    "Vuole dire che i giocatori giocano di proposito così per lasciare le cose a metà? Per me non è così, a me sembra che la squadra se la stia giocando, poi ci sono episodi in cui la Lazio avrebbe potuto segnare. Ma in certi versi, anche nei tempi supplementari, abbiamo spinto molto e fatto bene”. 

    Com'è la condizione psicologica di Perisic e come sta Nainggolan?
    “Con tutte queste partite ravvicinate, non possiamo massacrare Nainggolan di lavoro. Perisic si è allenato bene soprattutto ieri. Abbiamo svolto quasi lo stesso lavoro che hanno svolto gli spalatori per liberarci il campo dalla neve. La cosa è rientrata e se mi fa vedere ciò che io mi aspetto da lui, sono disponibile ad utilizzarlo come ho sempre fatto. Sono l'unico che l'ha sempre fatto giocare e sostenuto, contrariamente al pensiero di tanti. Non so se Perisic abbia qualcosa contro qualcuno, contro di me sicuramente no, perché sono l'unico che lo ha sempre fatto giocare. Per quanto riguarda le mie frasi dell'altro giorno, quando ho detto che la storia non doveva uscire, non mi riferivo a Marotta, ma a quello che aveva fatto uscire il calciatore. Secondo me la sua era una posizione da alleggerire perché è stato portato dentro a dei discorsi e dei numeri che secondo rendono accettabile la sua reazione. Ma adesso c'è bisogno della sua forza e sono sicuro che sarebbe pronto già domani se lo schierassi”. 

    Rispetto all'anno scorso, cosa ti fa credere che non si vada verso la crisi o cosa invece ti fa suonare il campanello d'allarme?
    “La sintesi la facciamo a fine anno e in base a quello che è accaduto ci diciamo due cose. Abbiamo ancora delle partite da giocare. Come diceva qualcuno, adda passa 'a nuttata. Ma comunque la squadra è più forte rispetto a quella dell'anno scorso, anche se abbiamo avuto dei contrattempi come nel caso di Vrsaljko. Ma siamo sicuramente in grado di arrivare tra le prime 4, che significherebbe consolidare una struttura che ha bisogno ancora di qualche alto e basso prima di raggiungere i livelli che vuole. Ma andare a dire che è tutto da rifare un'altra volta è eccessivo”. 

    La sua squadra è sempre stata in partita ma contro le medio-piccole spesso non sono arrivati risultati: è casualità?
    “Le squadre piccole alzano l'aspetto della garra e del temperamento delle partite e noi li dobbiamo fare qualcosa in più. Uno come Icardi ha bisogno di una struttura di gioco e non del combattimento continuo, ma bisogna crescere perché ci sono squadre che mettono la partita sotto quel punto di vista e bisogna saperlo accettare”. 

    Perisic deve fare qualcosa per riconquistare i tifosi?
    “Deve fare tutto quello che un professionsista del suo livello, vista anche la considerazione che abbiamo di lui, può fare. Deve dare delle risposte perché tutti lo considerano come un calciatore forte, visto e considerato che anche quando si parla di mercato c'è sempre qualcuno che vorrebbe prenderlo. Il pubblico deve capire che bisogna rimanere uniti e compatti e col loro sostegno possiamo superare qualche timidezza che abbiamo. Poi è chiaro che lui possa aver fatto storcere il naso a qualcuno per i suoi atteggiamenti, ma adesso è un nostro calciatore e deve aiutarci a raggiungere i risultati che vogliamo”. 

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