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  • Intermania: Conte è democratico, la Cina no. Xi Jinping 'minaccia' gli Usa, in aiuto di Zhang

    Intermania: Conte è democratico, la Cina no. Xi Jinping 'minaccia' gli Usa, in aiuto di Zhang

    • Cristian Giudici
    Il cammino dell'Inter procede a due velocità. La squadra vola in testa alla classifica, mentre la proprietà arranca. Smaltita la delusione per la prematura eliminazione dalla Champions League, Antonio Conte sta riuscendo a trovare la quadra e ora i nerazzurri cercano la fuga per lo scudetto. Sotto il segno di Alexis Sanchez (uno dei peggiori in campo nel primo tempo e poi autore della doppietta decisiva nella ripresa) a Parma arriva la sesta vittoria consecutiva, che fa salire a +6 il margine sul Milan. 

    Ben 59 punti raccolti nelle prime 25 giornate: un bottino del genere nell'era dei tre punti si era visto soltanto in tre occasioni dal 2007 al 2009, tre campionati chiusi col tricolore sul petto. Conte, sulle orme di Mancini e Mourinho, è autorizzato a fare gli scongiuri. 
    Intanto si gode Hakimi, rientrato dal turno di squalifica e abbracciato con forza dall'allenatore dopo il pressing che ha fatto guadagnare una rimessa laterale a fine partita. Sventato anche il rischio giallo per i diffidati Bastoni, Barella, Brozovic e Lukaku in vista del posticipo contro l'Atalanta a San Siro di lunedì sera. Quando l'Inter giocherà conoscendo i risultati di Juve (in campo sabato sera in casa con la Lazio) e Milan, impegnato domenica pomeriggio a Verona. Un weekend molto importante, l'Inter spera di regalarsi un allungo in vetta per il suo 113esimo compleanno del 9 marzo

    Conte si è autodefinito "democratico", un aggettivo che non si sposa bene con la Cina, dove Xi Jinping detta il bello e il cattivo tempo. Non a caso Suning ha chiuso i rubinetti per il calcio seguendo l'indicazione data dal presidente della Repubblica popolare cinese, che ha fatto entrare in politica Zhang Jindong nel suo partito comunista. Ovviamente l'Inter non può fare la fine dello Jiangsu, che ha chiuso i battenti dopo aver vinto il campionato. Steven Zhang lo sa benissimo e per questo sta cercando una soluzione, sempre lontano dall'Italia. In alternativa alla trattativa con il fondo britannico Bc Partners, sono spuntati altri interessi da parte degli arabi di Mubadala e Pif, degli svedesi di EQT e degli statunitensi di Fortress. Pronti a mettere sul piatto 250 milioni di euro entro la fine di marzo per affiancare Suning nella gestione del club nerazzurro.

    E' paradossale che l'ancora di salvezza per Zhang possa arrivare proprio dall'America, recentamente definita "una fonte di caos nel mondo, la più grande minaccia per lo sviluppo e la sicurezza della Cina" da Xi Jinping. Nonostante il passaggio di consegne da Donald Trump a Joe Biden, una vittoria per la democrazia. Xi Jinping e Biden saranno a Roma per il G20 sabato 30 e domenica 31 ottobre. Chissà se allora la famiglia Zhang sarà ancora al timone dell'Inter. Di certo a rappresentare l'Italia ci sarà il premier Mario Draghi, incaricato da Sergio Mattarella dopo la caduta di Conte (Giuseppe, non Antonio) architettata da Matteo Renzi. Il quale ha presenziato al convegno organizzato dal principe Yasir Al-Rumayyan, a capo del Public Investment Fund (Pif) ora interessato all'Inter dopo aver fallito l'acquisto del Newcastle. L'Arabia Saudita è un altro Paese per niente democratico, dove (secondo un rapporto della Cia diffuso dall'amministrazione Biden) il principe ereditario Mohammed bin Salman ha fatto uccidere il giornalista dissidente Jamal Khashoggi
     

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