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  • Juve, Carcano allenatore scomodo: i quattro scudetti e mezzo, la presunta omosessualità da nascondere

    Juve, Carcano allenatore scomodo: i quattro scudetti e mezzo, la presunta omosessualità da nascondere

    • Alessandro Bassi
      Alessandro Bassi
    Figura dal ricordo “scomodo” nella lunga storia del calcio italiano e per questo per decenni dimenticato, Carlo Carcano è stato calciatore di talento e allenatore vincente e molto apprezzato per poi cadere nell'oblio. Per decenni è stato il primatista tra gli allenatori italiani con il maggior numero di scudetti vinti ed è stato anche campione del mondo come aiutante di Pozzo. Al nome di Carcano, però, è anche legato uno dei primi casi di sospetta omosessualità nel calcio italiano e conseguente discriminazione.

    DAI PIONIERI AL TETTO DEL MONDO - Carlo Carcano inizia a giocare nel Nazionale Lombardia e da lì passa all'Alessandria, dove si mette in luce come uno dei migliori centromediani del campionato, tanto che nel 1915 fa il suo esordio in Nazionale. Emilio Colombo proprio in quell'anno, sulle colonne de Lo Sport Illustrato così ne tratteggiava un profilo, quando il giovane calciatore si stava mettendo in luce come uno dei calciatori italiani più promettenti del campionato: 

    Carcano è un bel tipo di calciatore. Senza essere un atleta poderoso, senza disporre di fasci muscolari poderosissimi ed eccessivamente sviluppati. Carcano è pur sempre un piccolo campione fuori dal comune. (…) Di statura superiore, e non di poco, alla media, l'alessandrino di adozione, si fa rimarcare per la possanza del tronco toracico. Un tronco pieno, tondo da boxeur. Le spalle spioventi un po' a tutto risalto dell'attaccatura del collo forte e lungo. Una testa quasi piccola; due limpidi occhi chiari illuminano il volto d'un aria sbarazzina. Le gambe del giovane calciatore sono agili, allungate, nervose.”

    Dopo la parentesi della Grande guerra continua a giocare nell'Alessandria sino al 1924 poi, ormai trentenne, Carcano decide di appendere le scarpette al chiodo e di vivere così il secondo tempo della sua vita calcistica come allenatore, carriera che sarà ricca di successi. Dopo gli inizi alla Valenzana e all'Internaples e dopo essere tornato ad Alessandria sfiorando la conquista del titolo nel '27/28, è alla Juventus che Carcano raggiunge l'apice della sua carriera da allenatore, legando per sempre il suo nome all'epopea della leggendaria squadra che dal 1930 al 1935 vince cinque scudetti di fila. Da allenatore Carcano è attento a tutto quanto sta al di fuori del campo, alla Juventus era solito assoldare alcuni ragazzini per sorvegliare i suoi calciatori meno inclini alla disciplina. Carcano è un allenatore psicologo, capace di far rendere al meglio ogni calciatore: “Cura di spiriti, la mia. Non c'è giocatore che nel corso di un campionato non attraversi periodi più o meno lunghi di minorate condizioni fisiche, aggravate spesso da una conseguente sfiducia nei propri mezzi”. Quando arriva alla Juventus nel 1930 si porta con sé un giocatore già avuto a Napoli e ad Alessandria, il regista offensivo Giovanni Ferrari. Pronti, via e sono subito 8 vittorie consecutive bianconere, da lì 4 scudetti di fila. Vittorio Pozzo riconosce in Carcano doti non comuni e lo vuole al suo fianco nella preparazione della squadra per i Mondiali del 1934, anno nel quale Carcano diventa campione del mondo.

    4 SCUDETTI... E MEZZO - Domenica 9 dicembre il campionato è fermo per l'incontro della Nazionale con l'Ungheria, martedì 11 dicembre 1934 Carlo Carcano non è più l'allenatore della Juventus: un breve e scarno articolo su La Stampa informa che Carlo Carcano “ha lasciato con la scorsa settimana la carica di allenatore della Juventus”. Stop. Non si aggiunge altro, tutto il resto dell'articolo è dedicato al suo successore, la “bandiera bianconera” Bigatto. Eppure la Juventus in quel momento è al secondo posto in classifica ed è reduce da ben 4 scudetti consecutivi, non ci sono motivi tecnici alla base della decisione. Ancora lo stesso giorno La Gazzetta dello Sport riportando la notizia si professa sicura “che la direzione della società chiarisca la situazione con un comunicato ufficiale di cui i bene informati annunciano imminente la pubblicazione”, ma quel comunicato ufficiale la Juventus non lo pubblicherà mai. Di più. Di Carlo Carcano se ne parlerà sempre meno nel mondo calcistico nei giorni e mesi seguenti, salvo un breve trafiletto che La Gazzetta dello Sport pubblica nel numero del 14 dicembre, nel quale viene data la notizia dell'assunzione di Carcano come allenatore del Genova. Sotto la Lanterna Carcano chiude la stagione 1934/35 quale vice di Renzo De Vecchi, poi per diversi anni Carcano “scompare” dalle scene – a parte una breve parentesi a Sanremo in serie C – sino a guerra terminata, quando nel 1945 guida l'Inter nel campionato Alta Italia. 

    Cosa è quindi accaduto nel dicembre del 1934? Carcano nel 1934 è all'apice della sua carriera da allenatore. Ha già vinto 4 scudetti di fila guidando la Juventus e – pur con una squadra stanca e logorata – ha tutto per poter centrare anche il quinto scudetto. Non solo. Nell'estate che ha portato l'Italia del calcio sul tetto del mondo lui non ha certo avuto un ruolo marginale: Carcano, infatti, è stato l'aiutante di campo di Vittorio Pozzo nell'Italia campione del mondo. Insomma, Carcano è, a tutti gli effetti, una delle figure più importanti nell'Italia calcistica del 1934. I motivi dell'addio tra Carcano e la Juventus vanno cercati oltre i giornali dell'epoca, già sotto l'occhio vigile della censura e asserviti al regime. Lo scrittore e giornalista Vladimiro Caminiti così ricostruisce i fatti di dicembre:

    Edoardo Agnelli chiama a rapporto Mazzonis, Levi, Monateri, Gola, Tapparone. Cosa c'è di vero in questa storia delle licenze del tecnico coi suoi giocatori? È vero che lo spogliatoio è pieno di chiacchiere ingiuriose per la dignità del sodalizio? «Qualcosa c'è di vero, purtroppo, commendatore...» sibila Mazzonis. Non sono bastati quattro scudetti a riparare l'alessandrino Carcano dall'accusa di indegnità morale.”

    Le voci di particolari attenzioni – vero o presunte – che Carcano rivolgerebbe ad alcuni giovani calciatori stanno diventando troppo rumorose e la società per stroncare sul nascere quello che per l'epoca sarebbe uno scandalo omosessuale ingestibile, decide di allontanare il tecnico non con un comunicato ufficiale ma così, facendo sapere semplicemente che Carcano non è più l'allenatore. Alfio Caruso nel suo Un secolo azzurro parla della vicenda, di come alcuni dirigenti bianconeri avessero denunciato a Mazzonis atteggiamenti pederasti di Carcano, Varglien e Monti. Ancora Caminiti:  “(...) Borel II rifiutò sempre di farsi massaggiare da lui né mai si fece sorprendere senza la mutanda”. Nel 1934, negli anni di massimo consenso del virile regime fascista una società di calcio di vertice non può permettersi di farsi scoppiare tra le mani uno scandalo simile e così Agnelli trova il modo di sistemare le cose. Ieri come oggi il tema dell'omosessualità nel mondo del calcio è un discorso molto complicato da affrontare e ancora oggi a parte rare eccezioni l'unico modo di porsi in casi come questi pare essere quello dell'omertà, come bene recentemente ha scritto Alec Cordolcini sulle pagine del Guerin Sportivo. Fatto è che Carcano con la fine del 1934 scompare e nessuno si pone sul serio la domanda del perché abbia lasciato la guida della Juventus per andare a fare il vice a Genova in serie B. 

    Finita la guerra Carcano allena per quasi tre anni l'Inter, veloce parentesi a Bergamo e poi tre anni quale direttore tecnico ad Alessandria e Sanremo, quindi il ritiro definitivo dalle scene calcistiche. Si ritira a vivere a Sanremo dove si dedica soprattutto ai ragazzi creando la fondazione dei Carlin's Boys, quindi la morte nel 1965 per le conseguenze di un malore di qualche settimana prima durante un bagno in mare.

    Juve, Carcano allenatore scomodo: i quattro scudetti e mezzo, la presunta omosessualità da nascondere


      (Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)

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