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  • L'Inter dilaga ma ringrazia un regalino dell’arbitro. La Juve non si dimentica e solo l'Atalanta ci dirà di più

    L'Inter dilaga ma ringrazia un regalino dell’arbitro. La Juve non si dimentica e solo l'Atalanta ci dirà di più

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Nel campionato riservato a quelli che corrono dietro al Napoli, l’Inter riscatta la sconfitta con la Juve sommergendo (6-1) il Bologna di Thiago Motta e si issa momentaneamente al quarto posto alla pari di Lazio e Atalanta.

    Nulla è cancellato e nulla è stato rimosso: la squadra di Simone Inzaghi è clamorosamente in ritardo rispetto alle sue ambizioni e alle aspettative dei tifosi, assai probabilmente non vincerà lo scudetto e dovrà consolarsi con qualche coppa, ma almeno il popolo “bauscia” si è goduto una serata serena, eccezion fatta per i primi venti minuti di partita.

    L’Inter, la stessa di Torino con la sola eccezione di Bastoni al posto di De Vrij, probabilmente era rimasta allo Stadium se è vero che il Bologna, quasi senza produrre alcun sforzo, ha avuto due occasioni (Barrow fuori, su svarione di Bastoni; Arnautovic parata fortunosa di Onana sul primo palo) in meno di dieci minuti e poi è passato addirittura in vantaggio (21’), su una conclusione di Orsolini deviata con il didietro da Lykogiannis, che ha avuto anche la dabbenaggine di esultare. Nell’occasione, comunque, difensori e centrocampisti nerazzurri sono rimasti immobili a contemplare i quattro tocchi al volo - tre di testa e uno di piede - che hanno preceduto la conclusione di Orsolini.

    Non c’entra il caso, e meno che mai la fortuna, invece, in occasione del pareggio interista (26’). L’azione, avviata da Dzeko sulla trequarti, è proseguita con un cross di Dumfries, impattato da Lykogiannis (rieccolo), il pallone è spiovuto dall’alto al limite dell’area e il bosniaco, al volo di destro, l’ha scaraventato in rete con un prodigioso tiro al volo sull’angolo lontano. Per passare in vantaggio, invece, l’Inter ha avuto bisogno di un regalino dell’arbitro Andrea Colombo che ha ravvisato un fallo al limite dell’area di Lucumi su Lautaro. In realtà il calciatore del Bologna ha spostato la palla toccando solo dopo e, comunque, in modo leggero il piede di Lautaro. La decisione di Colombo ha provocato una mini rissa da cui sono usciti ammoniti lo stesso Lucumi per il fallo, Medel e Lautaro per reciproche ripicche. Punizione o no che fosse, Dimarco (35’) ha lasciato partire un sinistro violento che Skorupski ha solo sfiorato. E per rendere ancor più legittimo il vantaggio nerazzurro, sul finale di tempo (41’), Calhanoglu ha battuto un calcio d’angolo teso da sinistra. Lautaro, all’altezza del primo palo, ha anticipato Lykogiannis (sempre lui) e la partita si è chiusa.

    Purtroppo per il Bologna, Thiago Motta, cercando di preservare due ammoniti (Lucumi e Medel) ha mandato in campo all’inizio del secondo tempo Moro e Sosa. Quest’ultimo si è rivelato una sciagura assoluta. Così, dopo una traversa di Dzeko su cross di Dumfries (più facile segnare che sbagliare), Dimarco è andato a firmare la sua doppietta (48’) facendosi beffe del giovane difensore. Sul taglio in area, l’esterno prima ha saltato il malcapitato Sosa con l’esterno sinistro e poi, con l’interno dello stesso piede, ha messo sul palo più lontano. Vien giù che Dio la manda sul povero Bologna. Neanche il tempo di alzare la testa (Ferguson, di testa, fuori e Arnautovic, debole e centrale) che Sosa ne combina un’altra (58’). Nel tentativo di contrastare Dzeko in scivolata, allarga il braccio e “para” la girata dell’interista. Mazzoleni chiama Colombo al Var che decreta il rigore, trasformato da Calhanoglu (anche se il rigorista designato era Lautaro).

    Per carità di patria risparmio all’eroico lettore minuti e interpreti delle sostituzioni (di rilevante solo l’ingresso di Brozovic per Lautaro) e mi precipito a raccontare i due ultimi episodi. Ovvero il sesto gol (76’) di Gosens (subentrato all’applauditissimo Dimarco) su assist di Dzeko e il palo di Asllani, entrato al posto di Calhanoglu. Sei gol e due legni rendono bene l’idea di che partita sia stata. L’Inter ha scacciato la brutta notte di Torino, ma all’inizio aveva la testa altrove. Poi Dzeko ha prodotto una reazione furibonda ed eccedente. Ma per sapere qual è la vera Inter bisogna aspettare domenica, ultima di campionato (ma non è ancora finito il ritorno) prima della pausa mondiale. Va a Bergamo contro un’Atalanta avvelenata (due sconfitte nelle ultime due) e qualcosa mi dice che Gasperini non perderà la terza.      

    Tabellino
    Inter - Bologna 6-1

    Marcatori: 22’ Lykogiannis, 26’ Dzeko, 36’ Dimarco, 42’ Lautaro, 3’ s.t. Dimarco, 14’ s.t. Calhanoglu, 31’ s.t. Gosens. 

    Assist: 42’ Calhanoglu, 3’ s.t. Barella, 31’ s.t. Dzeko

    Inter (3-5-2): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Dumfries (dal 17’ s.t. Bellanova), Barella (dal 29’ s.t. Gagliardini), Calhanoglu (dal 29’ s.t. Asllani), Mkhitaryan, Dimarco (dal 17’ s.t. Gosens); Dzeko, Lautaro (dal 17’ s.t. Brozovic). 

    Bologna (4-3-3): Skorupski; Posch, Soumaoro, Lucumì (dal 1’ s.t. Sosa), Lykogiannis; Ferguson, Medel (dal 1’ s.t. Moro), Schouten; Orsolini, Arnautovic (dal 16’ s.t. Zirkzee), Barrow (dal 29’ s.t. Vignato. 

    Ammoniti: Arnautovic (B), Lucumì (B) Lautaro (I), Medel (B), Sosa (B), Orsolini (B)

    Espulsi:

    Arbitro: Andrea Colombo (della Sezione di Como).


     

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