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  • La Samp gioca meglio, ma la Roma si riscopre squadra e vede la Champions

    La Samp gioca meglio, ma la Roma si riscopre squadra e vede la Champions

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Roma capoccia. Anzi, capocciata alla Sampdoria. Decide un gol in mischia di De Rossi, a un quarto d'ora dal 90', che viene convalidato dall'arbitro Mazzoleni dopo un consulto col Var, Guida, per via di una sospetta posizione di fuorigioco del capitano della Roma. La partita sembrava inchiodata ad uno 0-0 che tradiva la bellezza dello spettacolo offerto dalle due squadre. In particolare dalla Sampdoria che ha giocato meglio e con maggiore brillantezza e continuità rispetto alla recente vittoriosa partita col Milan. Ha perso per colpa di un errore difensivo (Dzeko libero di colpire e inbeccare De Rossi) e perché a volte gli Dei del pallone decidono di dannare l'eroe di turno. La squadra di Giampaolo scende dal treno per l'Europa con l'onore delle armi. Sabato ospiterà il Genoa in un derby che si annuncia al calor bianco. La Roma si è sudata il successo, il secondo della gestione Ranieri, che la rilancia in chiave Champions League. Non era la Rometta svagata e molle delle ultime partite, quella scesa a Marassi. Il lavoro di ricostruzione ora può proseguire con maggiore serenità. Non sono le qualità tecniche che fanno difetto ai lupi giallorossi. E' lo spirito di squadra e la voglia di sacrificarsi, ritrovati a Genova. Ed era l'ora.

    Pubblico non foltissimo al Ferraris, la sconfitta di Torino ha lasciato il segno e incrinato la fiducia popolare, la zona coppe è in allontanamento e serve assolutamente la vittoria. Allo straniamento della tifoseria ha contribuito l'interminabile e per certi versi grottesca trattativa per la cessione della società . In pole position c'è la cordata guidata dai proprietari dei fondi di investimento York e Pamplona (James Dinan e Alex Knaster), con Gianluca Vialli presidente in pectore. La gente di sangue blucerchiato è ormai quasi tutta ostile a Massimo Ferrero, il quale peraltro ha la scorza dura e non se ne preoccupa affatto. Ogni giorno che passa il fumantino numero 1 della Sampdoria smonta un pezzo del castello che ha edificato in cinque anni. Dichiara ad esempio il suo amore per la Roma e il desiderio di rimpiazzare nientemeno che James Pallotta alla guida dei “lupacchiotti”, da testaccino purosangue Ferrero chiama così i suoi beniamini in braghe corte. Vedremo. Nel calcio anche l'impossibile a volte diventa ordinario e normale. 
    Ranghi parzialmente sguarniti sugli spalti (stando larghi, ventimila presenti) ma tifo assai caloroso e folta rappresentanza di supporters romanisti che sulla via di Genova avevano fatto tappa alla Spezia, nel bar del papà di Zaniolo, per implorarlo di convincere il figliol prodigio a non abbandonare la casacca della Roma. 

    Giampaolo deve fare i conti con un mazzetto di infortunati di più o meno di lungo corso (Barreto, Caprari, Ekdal) ai quali si è aggiunto Colley, colpito duro alla mandibola da  Belotti e recuperato solo per la panchina. Al centro della difesa, accanto ad Andersen, gioca Tonelli, a destra Sala rileva lo squalificato Bereszynski, Defrel è preferito a Gabbiadini (si profila la staffetta alla rovescia rispetto alla trasferta granata). Saponara prende il posto di Ramirez. Confermato il centrocampo, con Vieira perno arretrato, Praet sul centrodestra e Linetty sul centrosinistra. Anche la Roma conta diverse defezioni: Santon, Pastore, Perotti, Florenzi e Coric. La squadra giallorossa si dispone come si era intuito alla vigilia. L'ex blucerchiato Schick è la punta avanzata e Dzeko si accomoda in panchina. Davanti al confermato portiere Mirante, rientra Manolas dalla squalifica, accanto a Fazio, con Karsdorp e Kolarov sugli esterni. Kluivert è preferito a El Shaaarawy, Zaniolo agisce come esterno mancino nel 4-2-3-1 di Ranieri completato dalla coppia di mediani De Rossi e Cristante (che si prenderanno cura del fantasista Saponara), con Pellegrini a flottare nella terra di mezzo, alle spalle di Schick. Dirige l'internazionale Mazzoleni, al suo ultimo anno di arbitraggio attivo. Al Var ci sono Guida e Tonolini. Attilio Lombardi osserva il match dalla tribuna per conto del ct azzurro Roberto Mancini. Ne ricaverà interessanti spunti. L'avvio del match è veemente e dopo 5' esatti Quagliarella ha sul destro il pallone buono, l'assist di Saponara è al bacio, la battuta al volo del capocannoniere del campionato stilisticamente bellissima,  il pallone si perde oltre la traversa. Il pallino del gioco è saldo nei piedi dei ragazzi di Giampaolo, rivitalizzati magicamente per giocarsi un match che vale mezzo campionato, in vista del derby di sabato prossimo, altro spartiacque vitale. La Roma non è alle corde, tenta qualche sortita armando Kolarov e Zaniolo lungo gli out ma sono fuochi fatui. In mezzo al campo i lupi pressano di buona lena e imbrogliano la manovra a tocchi brevi e sincopati degli avversari. Schick sbaglia uno stop e viene subissato di fischi. Il ceko non ha lasciato un buon ricordo a Genova, nonostante sia esploso proprio sulla pelouse genovese. Troppo ansioso, all'epoca, di lasciare Genova per altri lidi più prestigiosi. Gli avrebbe fatto bene un'altra stagione sotto la Lanterna, sarebbe maturato e avrebbe affrontato con le spalle più larghe le insidie romane. Ranieri gli ha dato un'altra chance, forse l'ultima. 

    Col trascorrere dei minuti la spinta della Sampdoria tende ad affievolirsi e la Roma guadagna campo. Al 20' Zaniolo pesca lungo Pellegrini sul secondo palo, il colpo di testa è completamente sballato. Subito dopo va al tiro Kluivert, centrale e parato facile. La squadra impaurita e cachetica delle ultimissime esibizioni è rimasta a casa, la Roma genovese è tonica e tenta di far valere le proprie doti tecniche superiori. Si lotta mlinando spada e fioretto – più la spada del fioretto in verità – e il pressing e contropressing delle due squadre regala spettacolo. Minuto 24, l'ex Defrel scarica un destro da una ventina di metri, Mirante si inarca e spinge il pallone oltre la traversa, in calcio d'angolo. Il francese gioca col sangue agli occhi e il motore al massimo dei giri, eccitato all'idea di dimostrare di che pasta è fatto  alla sua ex squadra (che peraltro detiene ancora il suo cartellino, la Sampdoria potrà riscattarlo per 12 milioni). Saponara ha la luna giusta per dispensare assist micidiali, alternandoli però ad errori puerili. Zaniolo marcia a corrente alternata, lampi e momenti di buio, il giovin fenomeno progredirà in corso d'opera trovando tuttavia scarsa collaborazione dai compagni di squadra. Kluivert tiene in allarme Sala, affonda perentorio e costringe Praet a raddoppi precipitosi. La Roma allarga il gioco cercando si aprire la linea difensiva blucerchiata che Giampaolo vorrebbe più alta. Il pubblico si diverte, la partita è vibrante e vivissima. Corretta, salvo qualche spigolo qua e là (De Rossi su Saponata alla mezz'ora, caviglia anziché pallone). Punizione di Vieira, sponda di Quagliarella per Tonelli in piena area, torsione e sinistro volante fuori misura. Era difficile fare meglio. Meglio il mancino di Kolarov al 35' battuta pulita ma pallone in diagonale a lato. Applausi.  

    La Sampdoria sfoggia una proprietà di palleggio superiore, la Roma procede per combinazioni profonde a costo di calibrare male qualche passaggio. De Rossi è un bel metronomo purtroppo di tanto in tanto perde la sinderesi e scarica sulle caviglie altrui la sua vis agonistica. Il pubblico si infuria, Mazzoleni, paterno, perdona. Le ondate blucerchiate, minacciose in partenza, finiscono per frangersi sulla scogliera giallorossa formata da Manolas e Fazio, rafforzata da De Rossi e Cristante con l'aiuto saltuario degli esterni difensivi. Mazzoleni estrae tre volte il giallo, prima per Saponara (trattenuta su Schick) poi per Schick e Kolarov, entrati duri su Vieira e Sala. Il serbo , in diffida, salterà per squalifica il match con l'Udinese. Emozione allo scadere dei 45' Audero esce sulla tre quarti per anticipare di piede Schick. 0-0 all'intervallo.

    Sabatini (contratto con la Sampdoria in scadenza a giugno) si intrattiene con i giornalisti venuti da Roma, improbabile la sua conferma, esclusa qualora il club passasse di mano, con Vialli plenipotenziario del settore tecnico. 

    Ripresa. Si riparte a mille all'ora. Pellegrini mette i brividi ad Audero con un malizioso colpo di testa. L'acciaccato Kardorp lascia Juan Jesus, Kolarov pennella un cross per la testa di Schick, il pallone rifila la chioma del ceko e fila via. Palla-gol. A voler trovare il pelo nell'uovo mancano le conclusioni nello specchio della porta, (Saponara spazzola la traversa) non certo le emozioni. Il match resta in bilico e si avverte la sensazione che lo deciderà un episodio. Al 12' doppio cambio nella Sampdoria. Fuori Saponara e Linetty, dentro Jankto e Gabbiadini. Forze fresche per abbattere il muro mobile della Roma, che peraltro non si rassegna al pareggio. E' un bel segnale vedere Kluivert ripiegare fino alla propria area di rigore a chiudere sull'avversario arrembante. Lo spirito insomma non è quello della debacle col Napoli. E ci mancherebbe... Quagliarella è un professore di calcio, i suoi gesti tecnici sono deliziosi, una lezione per grandi e piccini. Al 18' Fabio spara un missile su punizione che fa la barba alla traversa di Mirante. Il  pressing reciproco si è alquanto affievolito, le forze scemano e si gioca. Al 20' Ranieri richiama Pellegrini e butta Dzeko nella mischia. Il monumentale bosniaco va a fare la prima punta, con Schick arretrato alle spalle, nella posizione che era di Pellegrini. Dzeko finisce in evidente fuorigioco e l'assistente Cecconi attende che l'azione si spenga per segnalare la posizione irregolare dell'attaccante. Bizzarrie del regolamento, anzi della sua applicazione. Kolarov salva su una botta di Gabbadini diretta in porta, si lotta a coltello sguainato. La Sampdoria spinge a pieni ranghi, la Roma replica con folate ampie. La presenza di Dzeko si fa sentire, alla difesa di Giampaolo mancano i centimetri di Colley che si era scaldato nei primissimi minuti del match. Minuto 26 esce Kluivert per El Shararawy, salutato dai fischi. E' un ex del Genoa, si sa. Cross di Jankto, Gabbiadini si avventa in scivolata e manca il colpo del ko per un capello. La Roma replica con Cristante e Kolarov, tiri respinti. Non c'è un attimo di tregua, la partita esaltante, uno spot per il calcio. Niente tatticismi, nessuna gherminella. Si gioca a darle e prenderle. Al 30' sugli sviluppi di un corner c'è un rocambolesco rimpallo nell'area piccola, tocca Dzeko di fronte, spunta la testa di De Rossi e ribadisce nel sacco. C'è il sospetto di fuorigioco, Mazzoleni interpella il Var e dopo un minuto buono convalida il gol. 1-0 per la Roma. Grave leggerezza di Giampaolo che non ha fatto ricorso ai centimetri di Colley contro le torri giallorosse. Dzeko, Schick, Zaniolo, Manolas e Fazio. E sbaglia anche la squadra ad insistere a chiudere le azioni d'attacco con cross alti che fanno felici i granatieri della Roma. Minuto 36, il testone di Anderson svetta e schiaccia il pallone in porta senonché Mazzoleni aveva fischiato contemporaneamente un fallo del danese su Fazio. La folla si scatena contro l'arbitro bergamasco ma il fallo poteva starci. Gabbiadini si becca il giallo per un fallo su Fazio, Giampaolo tenta la carta della disperazione, getta nella mischia Sau per l'esausto Vieira. La Roma centra un palo con Zaniolo direttamente dalla bandierina del corner, Gabbiadini si mangia l'1-1 di testa a tu per tu con Mirante. L'ultima cartuccia al 49', Praet per Defrel che allarga su Quagliarella rimontato da Manolas mentre calcia a colpo sicuro. La Roma incarta i tre punti e rinasce a nuova vita. Servirà la controprova ma la squadra ora c'è.


    IL TABELLINO
     
    Sampdoria – Roma 0-1 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 30' s.t. De Rossi.


    Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Sala, Andersen, Tonelli, Murru; Praet, Vieira (43' s.t. Sau), Linetty (13' s.t. Gabbiadini); Saponara (12' s.t. Jankto); Defrel, Quagliarella. All. Giampaolo

    Roma (4-3-3): Mirante; Karsdorp (6' s.t. Juan Jesus), Manolas, Fazio, Kolarov; Pellegrini (21' s.t. Dzeko), De Rossi, Cristante; Zaniolo, Schick, Kluivert (26' s.t. El Shaarawy). All: Ranieri

    Arbitro: Paolo Silvio Mazzoleni della sezione di Bergamo 

    Ammoniti: 37' p.t. Saponara (S), 41' p.t. Schick (R), 43' p.t. Kolarov (R),  43' s.t. Gabbiadini (S).

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