Lazio, caso chiuso con Luis Alberto: ha accettato le condizioni di Lotito, a breve l'ufficialità del rinnovo
LA VICENDA – Lotito era pronto a portare Luis Alberto in tribunale questa volta. Non poteva far passare un messaggio sbagliato a tutta la squadra. Se ci sono problemi con la società si affrontano nelle sedi e nei modi opportuni, non con questo comportamento. Questo in sintesi il pensiero del patron biancoceleste, che già ad Auronzo aveva risposto prontamente alle lamentele del numero 10 per il ritardo sulla proposta di rinnovo. Quella storia Instagram a ridosso dell’annuncio del rinnovo di Pedro era stata una mossa voluta dal giocatore per attirare l’attenzione. Il giorno successivo era arrivata la minaccia di rientrare a Roma in anticipo se non avesse ricevuto subito i documenti da firmare, dopo settimane di promesse e di rinvii. Sembrava tutto risolto. Invece una settimana dopo – cioè lunedì scorso – i capricci ricominciano, con diverse versioni. Un premio arretrato di 140mila euro pattuito e non ancora corrisposto dalla società. Cifre sui documenti da firmare per il prolungamento diverse da quelle concordate. Ritardi ingiustificati. Qualunque sia la verità, ora è passata quasi in secondo piano. L’importante per il club e i tifosi è aver riportato la calma in un’estate già parecchio rovente per via delle polemiche sul calciomercato.
RICUCITURA – Luis Alberto ha sempre voluto restare alla Lazio, sostengono gli agenti. Ha anche rifiutato le offerte dall’Arabia. Le turbolenze di questi giorni non hanno cambiato le carte in tavola. L’ufficialità della firma sul rinnovo arriverà a breve. Al netto delle punizioni che decideranno staff tecnico e dirigenza, il passo successivo sarà ricucire con lo spogliatoio. E qui entrerà per forza di cose in gioco Sarri. Il resto della squadra infatti si è sentita piantati in asso da uno degli elementi cardine dello spogliatoio. C’è amarezza e delusione per questo atteggiamento tra i compagni tanto quanto nella società stessa. Se ogni volta un giocatore che ha un problema con il presidente avesse lo stesso comportamento regnerebbe l’anarchia. La presa di coscienza del proprio errore da parte di Luis Alberto parte proprio da questo punto, anche se, infondo, alle sue bizze ci hanno fatto il callo tutti.