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  • Maradona jr a CM: 'Nel calcio è pieno di lecchini, io un cogl***e ad andare al Cervia. Oggi alleno e sogno il Napoli'
Maradona jr a CM: 'Nel calcio è pieno di lecchini, io un cogl***e ad andare al Cervia. Oggi alleno e sogno il Napoli'

Maradona jr a CM: 'Nel calcio è pieno di lecchini, io un cogl***e ad andare al Cervia. Oggi alleno e sogno il Napoli'

  • Francesco Guerrieri
La felpa azzurra non mente: "Per me esiste una sola squadra al mondo". Schietto e sincero Diego Armando Maradona junior, non ha neanche bisogno di specificare che il suo cuore batte per il Napoli. Il figlio del Pibe de Oro si è raccontato a cuore aperto nella nostra diretta Instagram di oggi, parlando della sua vita dentro e fuori dal campo: "Nel 2003 ho scavalcato un cancello sul retro di un campo da golf per incontrare mio padre". La prima volta non si scorda mai: "Avevo lottato tanto per tornare ad averlo vicino, fu un'emozione unica. Quattro anni fa abbiamo riallacciato il rapporto, oggi è bellissimo".

"I LECCHINI" - Nel 1997 un altro Maradona entra nel mondo del calcio, per Diego jr. si aprono le porte delle giovanili del Napoli: "Il mio cognome non mi ha aiutato. Anzi, mi ha penalizzato. Purtroppo il calcio è pieno di lecchini: all'epoca non ero in buoni rapporti con mio padre e la gente mi faceva i dispetti pensando di entrare nelle sue grazie. Gli allenatori non mi hanno mai trattato come meritavo, ma è vero anche che io non sono stato in grado di gestire una pressione ai tempi molto più grande di me. Oggi capita di dimenticarmi di avere questo cognome, sicuramente è più un problema per gli altri che per me".

IL CERVIA - Sliding door. Nel 2004 Diego sbarca in tv con la maglia del Cervia nel reality 'Campioni, il sogno': "Quando ho fatto quella scelta ho buttato la mia carriera. Avevo ancora 18 anni, cinque di contratto col Genoa dove ero ben visto da Cosmi che mi stava facendo allenare con la prima squadra. Sono stato un cogl***e ad andare al Cervia, ho ascoltato una persona che ha pensato solo alle sue tasche. Mi accorsi subito di aver fatto un errore: umanamente mi sono trovato benissimo, ma dal punto di vista calcistico è stato un disastro. Non mi sentivo me stesso, non c'entravo nulla".

LA NUOVA VITA - Maradona volta pagina, prima cuffie e microfono poi si scende in campo. Diego racconta la sua nuova vita: "La mattina faccio un programma d'intrattenimento in radio. All'inizio non ero molto convinto, ma oggi credo di non poterne fare a meno. Il pomeriggio alleno i 2008 del Real Casarea, l'anno scorso premiata dall'Uefa come miglior scuola calcio, della quale sono anche responsabile. Non pensavo di essere adatto al calcio dei bambini, ora siamo come una famiglia". Obiettivo messo a fuoco: "Quello che non ho ottenuto come calciatore, lo raggiungerò da allenatore". Due Maradona sulla stessa panchina? "Se mio padre mi chiedesse di fargli da vice prenderei il primo aereo e andrei da lui, ma magari riesco a diventare allenatore senza fare da secondo. Sogno la panchina del Napoli, e anche se la strada è ancora lunga prima o poi mi vedrete in Serie A".

BEACH E PARTITE CON PAPA' - Dal campo alla spiaggia: "Il beach soccer per me è stato una valvola per alleviare il dolore di non essere diventato un calciatore professionista. Mi ha dato la possibilità di vincere uno scudetto, di giocare due Mondiali e tante altre emozioni". E qualche gol che rimarrà nella storia: "Il più bello è stato un pallonetto, ho calciato d'istinto vedendo il portiere fuori". In fondo, il dna è quello. Ma il filo conduttore dei Maradona è sempre lo stesso: "Con papà guardiamo le partite del Napoli e ci confrontiamo. Il suo preferito è Mertens, il mio Zielinski. Il futuro di Dries? Io penso che la sua scelta l'abbia già fatta, alla fine rinnoverà". A 33 anni Diego Armando jr. si emoziona raccontando quel Napoli che un giorno sogna di allenare. Felpa azzurra e sguardo verso il futuro, c'è un altro Maradona che vuole scrivere la storia.

@francGuerrieri

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