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  • Mihajlovic e Sporting, conflitto infinito: ora c'è la grana Irpef

    Mihajlovic e Sporting, conflitto infinito: ora c'è la grana Irpef

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Conflitto chiuso? Non proprio. Il contenzioso tra Sinisa Mihajlovic e lo Sporting Portugal è ancora in corso e rischia di attraversare una fase più dura delle precedenti. Come riferiscono i quotidiani portoghesi in edicola stamani, rimane aperta la questione dell'IRS (Imposto sobre o Rendimento de Pessoas Singulares, l'equivalente portoghese dell'Irpef). Ballano 750 mila euro sulla cifra totale di 3 milioni, fissata dal TAS con sentenza emessa il 28 novembre 2019. Il tecnico del Bologna sostiene di avere diritto all'intera cifra. Invece la società guidata da Frederico Varandas pensa che da quella cifra vada scalata l'IRS, peraltro già versata al fisco portoghese. Si tratta di una questione d'interpretazione. Secondo lo Sporting, come si legge dalle colonne del quotidiano Record, le indennità da licenziamento comportano per chi le percepisce il pagamento dell'IRS, anche nel caso in cui l'indennità scaturisca da un litigio giudiziale. Dal canto suo Mihajlovic non vuol proprio saperne: il TAS ha stabilito 3 milioni di euro e 3 milioni di euro devono essere. In partenza ne aveva chiesti addirittura 11, sicché figurarsi se sia disposto a vedere ulteriormente decurtata la cifra. Da qui minaccia di ricorrere all'Uefa e aprire un secondo tempo della controversia.

    Staremo a vedere come finirà. La questione è tecnicamente complessa, perché si tratta di stabilire se il risarcimento sia dovuto per il mancato pagamento di stipendi causato da un licenziamento perlomeno improvvido. E a seconda dell'interpretazione che si darà di questo aspetto dipenderà la sorte di quei 750 mila euro. La sola cosa certa è che si tratti dell'ennesima vicenda da cui lo Sporting Portugal del corso post-Bruno de Carvalho rimedia una figuraccia. Per capire bisogna fare un rapido riepilogo della vicenda. 

    Sinisa Mihajlovic viene ingaggiato a giugno 2018 da Bruno de Carvalho nel pieno di una fase di caos. Il presidente leonino si appresta a essere sfiduciato da un'assemblea straordinaria dei soci e l'ingaggio dell'allenatore serbo è uno dei suoi ultimi atti ufficiali. Dopo l'esito dell'assemblea generale viene nominato un presidente pro tempore, José de Sousa Cintra. Che essendo stato massimo dirigente sportinguista tra il 1989 e il 1995 viene messo a capo del club per esercitare un ruolo da vecchio saggio e invece compie una mossa assolutamente imprudente. Licenzia Mihajlovic nel corso di una conferenza stampa, senza che vi sia la minima parvenza di giusta causa. Sostiene infatti che si tratti di un tecnico non in linea coi programmi dello Sporting, e lo accusa pure di essere già costato alle casse del club 300 mila euro più del dovuto per aver chiesto lo spostamento del ritiro precampionato in Svizzera. Chissà adesso quanto sarà orgoglioso di sapere che la sua decisione aggiunge 3 milioni di euro ai precedenti 300 mila. Il tecnico chiamato in sostituzione di Sinisa Mihajlovic, José Peseiro, verrà licenziato già a novembre 2018 dal nuovo presidente eletto, Frederico Varandas. E dopo Peseiro si avvicenderanno altri 5 allenatori, con relativi costi. I denari spesi per ingaggiare l'ultimo della lista, Rúben Amorím, toccano livelli grotteschi. Ne racconteremo nei prossimi giorni.

    A ogni modo, i risultati sportivi conseguiti dalla squadra durante queste (quasi) tre stagioni agonistiche oscillano fra il mediocre e il pessimo. Manca la controprova, ma difficilmente il tecnico del Bologna avrebbe fatto peggio. Di sicuro lo Sporting Portugal avrebbe risparmiato oltre una ventina di milioni di euro fra indennizzi e altri ingaggi.

    @pippoevai

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