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  • Milan, tutta la verità sul summit tra Cardinale e Ibrahimovic: da Pioli al ruolo, ecco cosa filtra

    Milan, tutta la verità sul summit tra Cardinale e Ibrahimovic: da Pioli al ruolo, ecco cosa filtra

    • Daniele Longo
      Daniele Longo
    Milan-Ibrahimovic atto terzo. Il patron del club rossonero Cardinale ha ribadito, in un summit andato in scena la scorsa settimana a Milano, allo svedese il desiderio di riaverlo a casa. Perché per Zlatan il Milan rappresenta la sua famiglia calcistica: un legame forte che sarà, a prescindere, ancora lungo considerando che i suoi figli giocano ancora nel settore giovanile rossonero. E proprio questo aspetto è da tenere in grande considerazione nelle dinamiche sul futuro di Ibrahimovic. 

    IMPRESSIONI POSITIVE - Cardinale e Ibrahimovic si assomigliano in tanti aspetti. Entrambi hanno in testa solo il successo e ogni azione ha come fine quello di migliorarsi sempre. Tra i due il dialogo è stato positivo così come le prime impressioni. 

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    IL RUOLO - Ibrahimovic è un leader per definizione. E Cardinale sa che al Milan serve una figura che conosca a menadito ogni angolo di Milanello e le dinamiche dello spogliatoio. Che sappia stimolare tutto l’ambiente nei momenti più difficili. L’opzione più probabile è che Zlatan torni al Milan per collaborare a stretto contatto con Pioli ma siamo ancora lontani dalla definizione. Ibra vuole prendersi il suo tempo per valutare tutto a 360 gradi. Vuole capire se può essere importante in una nuova struttura dove non esiste una sola persona che detiene il potere ma tutti sono fondamentali e collaborano per arrivare al risultato. La sensazione è che le parti si vedranno di nuovo tra novembre e dicembre per capire se ci saranno le condizioni per un ritorno di Ibrahimovic al Milan da dirigente.

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