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  • Napoli, De Laurentiis: 'Voglio la finale di Champions! Osimhen rinnova, ma...'

    Napoli, De Laurentiis: 'Voglio la finale di Champions! Osimhen rinnova, ma...'

    • Giovanni Annunziata, inviato
    È arrivato Rudi Garcia, è arrivato il nuovo allenatore del Napoli. Il tecnico francese è presso il Salone delle Feste del Museo di Capodimonte. Inizia la conferenza stampa di presentazione di Garcia, prende parola il presidente De Laurentiis:

    OBIETTIVO - "Lo scudetto è stato un fatto iniziatico che avevamo provato ad anticipare negli anni precedenti e speriamo non sia solo un caso ma l'inizio di un percorso che una città come Napoli, che i tifosi del Napoli meritano. L'obiettivo è provare a ripeterci. Garcia, sei arrivato in semifinale di Champions. Ci metterei la firma per la finale".

    PERCHÈ GARCIA? - "Non ho dato via a un casting molto lungo, è quello che ho detto a voi così vi siete scervellati in un gioco simpatico. Io mi sono dedicato per tre settimane all'organizzazione della festa per lo scudetto. Il 5 giugno ho pensato al nuovo allenatore, poi undici giorni per scegliere. Ho visto la mappa che vi avevo dato in pasto e poi ho selezionato chi giocava con successo con il 4-3-3. Molti di quelli che vedevo avevano un 4-2-3-1, 4-4-2, 3-4-3. Era importante mantenere l'assetto con i calciatori che avevamo. Io dovevo trovare un allenatore che con il 4-3-3 ha fatto strike. Rudi con la Roma era arrivato secondo due volte e il primo anno aveva iniziato con dieci vittorie consecutive, così ho pensato facesse al caso nostro. Con il Lione aveva sfiorato qualcosa di importante in Champions League e io ci tengo tanto alla competizione. Non perché creda nel torneo in cui non credo. Dissi ad Agnelli che sono sbagliate la Superlega, la Champions, l'Europa League, sbagliatissima la Conference. La UEFA ha bisogno di attestati di stima. Io non posso risolvere un sistema incrostato. La Champions mi permette di ampliare la riconoscibilità del brand Napoli nel mondo. Cerchiamo di cambiare questo calcio ma non è così facile perché si dovrebbe cambiare il cervello di troppe persone".

    SU OSIMHEN - "Osimhen resta? L'ho detto da tempo. Però se arrivasse un'offerta irrinunciabile per la salute del Napoli vedremmo".

    SCELTA GARCIA - "Con Osimhen non mi sono sbagliato, con Garcia vedersi a cena, scrivere i contratti, farglieli digerire e firmarli è stata lunga. Da parte mia c'è consapevolezza e fiducia, l'uomo non deve dimostrare chi è. Dopodiché dobbiamo stare calmini, farlo lavorare senza mettere limiti, ansia, fretta. Poi sarà quel che sarà".

    COLPITO DA GARCIA - "Mi ha colpito la sua spontaneità, la sua immediatezza. Sembrava che noi ci fossimo conosciuti da tempo, almeno dal mio punto di vista. Sembrava ci fossimo già incontrati in passato, mi sono ritrovato in un meccanismo oliato, è servita solo la razionalità di mostrare ai suoi avvocati ciò che ci chiedevano. Con lui una cordialissima e immediata intesa".
     
    SCELTA GARCIA - "Non ho trovato diffidenze, né visto dubbi in Garcia. Per cui sono stato felice della scelta. Sembrava quasi ci fossimo incontrati in maniera naturale".

    OSIMHEN - "​Già parlato con Osimhen prima che organizzassi la festa del Napoli, mi sembrava una priorità. Con lui siamo in linea di massima d'accordo sul prolungamento di ulteriori due anni di contratto. Poi per quanto riguarda gli altri giocatori è qualcosa che dovremo vedere e studiare con Rudi perché sono convinto che la preparazione nei ritiri sia fondamentale. Abbiamo rinunciato di andare a fare il Gamper con il Barcellona, rifiutato tanto. Per il periodo dal 28 luglio al 12 luglio stiamo valutando diverse squadre europee per non perdere tempo. Durante quel periodo ci si deve imballare, mettere benzina con nafta dentro i vari meccanismi per durare il più a lungo possibile, non avere una sfiammata solo per i primi dieci incontri ma per tutto il campionato. È importante lavorare a Dimaro e Castel di Sangro. Con Rudi già stiamo lavorando su chi resta, chi può andar via. Bisogna guardare negli occhi le persone, i contratti contano fino a un certo punto. Dopo la vittoria di uno scudetto perché è stato un bene scegliere Rudi e perché devo ringraziare Spalletti per l'anno sabbatico richiesto? Perché vincere dopo 33 anni di attesa, la sazietà può giocare un brutto scherzo. Ma se un allenatore nuovo sa suonare le corde giuste di quel violino non può che cercare di riportarli alla dura realtà del lavoro quotidiano, dell'impegno, del rispetto nel rapporto con i tifosi".

    LOBOTKA - "Ce l'avremo fino al 2028, è un capisaldo importantissimo. Serve avere anche possibili sostituzioni".

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