Daniele De Rossi rimane a Roma, perchè è giusto così. Firma un contratto per cinque anni, senza se e senza ma; non fa parte del suo carattere porre dei veti, sopratutto quando la controparte ti dimostra una fiducia incondizionata e promette i traguardi ambiti. A quel punto non occorrono più clausole, basta la parola ed una stretta di mano. Il 'sì' di De Rossi non è soltanto una firma sul rinnovo, ma è la constatazione oggettiva di un club pronto a presentarsi concretamente come una delle più grandi realtà del calcio mondiale.

Il giocatore aveva richieste dal City, dal Real Madrid, dal Milan: il suo 'no' a tutte queste squadre decreta l'altissimo potenziale dei giallorossi. Anche qui si può aprire un ciclo vincente. La Roma ha incastrato il primo mattoncino, atto a costruire un futuro radioso, e ne è convinto anche il calciatore. L'obiettivo massimo dell'attuale campionato è il terzo posto, ma dalla prossima stagione Baldini, Sabatini, DiBenedetto e Pallotta dovranno lavorare molto e bene per allestire una squadra pronta allo scudetto.

Da Totti e De Rossi, la storia si ripete. Anche il capitano, in sede di rinnovo di contratto, aveva sollecitato il presidente Sensi all'acquisto di quattro campioni per puntare al tricolore. Oggi De Rossi chiede altrettanto. Perchè prima di essere calciatori professionisti, sono dei tifosi. E chi ha la Roma nel cuore desidera soltanto vedere la maglia amata cucita di coccarde.