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  • Sabatini a CM: 'Inter da scudetto con tre rifiuti differenziati di Roma. Sarri e Mourinho, avete qualcosa da dire?'

    Sabatini a CM: 'Inter da scudetto con tre rifiuti differenziati di Roma. Sarri e Mourinho, avete qualcosa da dire?'

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Edin Dzeko può giocare prima o seconda punta. Perfino trequartista, se c’è bisogno. Da solo o in compagnia, fa sempre bella figura. Acerbi si destreggia nella difesa a tre oppure a quattro. Sa fare il centrale e il “braccetto”, come dicono quelli che hanno inventato la tattica. Mkhitaryan, per comodità di scrittura “Miky”, può ricoprire un ruolo qualsiasi a centrocampo, ma all’occorrenza sa come ci si muove anche in appoggio all’attaccante di turno.

    Dzeko, Acerbi e Miky sommano più di 100 anni in tre. Non fanno un progetto, neanche a breve termine. Eppure consentono all’Inter di restare in vita nella corsa scudetto. Uno, Dzeko, è un campione. Si vede dalla differenza tecnica sia con Lautaro sia - soprattutto - con Lukaku. Si vede a occhio, basta guardarlo senza pregiudizi di tifo. Le statistiche non servono, anzi rischiano di inaridire la visione della sua classe pura.



    L’altro, Acerbi, è il miglior difensore italiano in attività. Sì, avete letto bene: miglior difensore italiano attuale, con buona pace di Bonucci, Romagnoli, Mancini e compagnia.

    Il terzo, Mkhitaryan, ha esperienza internazionale. Notevole visione di gioco. E in più: dove lo metti, sta.

    Chiaro, non possono giocare tre partite a settimana per tutti i 90 minuti e per tutta la stagione. Hanno più di cento anni… Ma in teoria nemmeno sarebbero titolari. Nei piani iniziali di Inzaghi e società, Dzeko doveva giocarsi rari minuti in alternativa a Lukaku e Lautaro, la cosiddetta “Lu-La” (assai calante, in verità). Fosse stato per tifosi e opinionisti assortiti, Acerbi nemmeno sarebbe stato da prendere: imperdonabile la smorfia dopo il gol di Tonali in Lazio-Milan. Pensate quale vergognosa “fake news” venne prodotta dalla fogna degli ultras, non solo social: aveva sorriso alla rete rossonera. Quindi, non era degno di vestire la maglia nerazzurra. Miky, infine, aveva avvisato la Roma: rinnoviamo il contratto, sennò me ne vado. Aspetta, aspetta… Ecco come è andata a finire.

    Ed ecco la geolocalizzazione che unisce questa specie di “tridente” dell’Inter tornata in corsa scudetto: sono tre rifiuti differenziati di Roma. Peraltro, quasi gli unici impacchettati nella capitale e spediti all'inceneritore di Milano. Ricordatelo a Mourinho quando si lamenta che in squadra mancano gol e qualità; ditelo a Sarri quando analizzerà le incertezze difensive che hanno provocato la sconfitta di Lecce.

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