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  • Il dominio Inter non cambia nulla: Napoli, sarà scudetto

    Il dominio Inter non cambia nulla: Napoli, sarà scudetto

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    E’ successo tanto (1-0 per l’Inter, partita dominata, un solo tiro per il Napoli), ma tutto si spiega e nulla cambierà. Intanto perché il Napoli mantiene vantaggi ragguardevoli in classifica (più cinque sul Milan, più sette sulla Juve, più otto sull’Inter). Poi, perchè la sconfitta in campionato, prima o poi, sarebbe dovuta arrivare. Infine perché la ragione c’è e si chiama preparazione atletica, di fatto ricalibrata con il ritiro in Turchia, e adeguata ad una stagione che, dopo 52 giorni, è praticamente ricominciata.

    C’è chi, come l’Inter, ha puntato tutto sulla prima partita e chi, come il Napoli, guarda ai sei mesi che verranno con tutto il carico e le necessità da immagazzinare prima e smaltire poi.

    Napoli, dunque, poco brillante e, al contrario di quanto credevo, aggredito dall’Inter sia all’inizio del primo che del secondo tempo. Prima del gol di Dzeko (55’ grande cross di Dimarco, innescato da Mkhitaryan) hanno sprecato Lukaku (almeno tre volte), lo stesso Dimarco e Darmian, quinto di destra al posto di Dumfries, con l’intento di contenere Kvaratskhelia. Operazione perfettamente riuscita, anche con i raddoppi di SKriniar, visto che il georgiano ha fatto quasi nulla. Ciò non toglie che il gol mancato da Darmian, a metà primo tempo, non sia clamoroso.

    Con il passare dei minuti il senso della partita è parzialmente mutato. Il Napoli ha ripreso in mano il fraseggio e il pallone, l’Inter è ripartita in velocità e profondità. Sbaglia chi pensa al puro contro gioco o contropiede. La squadra di Simone Inzaghi ha saputo costruire azioni con i tempi giusti, ben disegnate sul campo e con l’esplicita ricerca della conclusione con l’uomo messo meglio rispetto alle marcature e alla porta avversarie.

    Insomma, tanto per intenderci, si è visto buon calcio e l’esito finale, forse, sta fin troppo stretto alla squadra di casa. Tuttavia, di qui a parlare di un crollo del Napoli, ce ne corre. Detto che fin dalla prossima giornata, il vantaggio potrebbe addirittura essere ristabilito (il Napoli fa visita alla Samp, il Milan riceve la Roma), la capolista non è apparsa certo come una squadra in crisi. Più lenta e meno brillante sì, del tutto depotenziata in attacco (Osimhen ha rimediato una magra figura con Acerbi), ma è stata in partita fino all’ultimo quando un tiro di Raspadori (entrato al posto di Zieliski) è stato respinto d’istinto da Onana. Il gol eventuale, però, avrebbe solo mimetizzato una serata in cui i carichi di lavoro, come detto all’inizio, si sono fatti sentire.

    Ora il Napoli può, anzi deve, chiudere il girone d’andata da campione d’inverno. Oltre a battere la Sampdoria, ha la possibilità di azzerare le velleità della Juve venerdì 13. Due vittorie di fila avrebbero il benefico effetto di mantenere, come minimo, i cinque punti di distacco attuali e sarebbe un avviso a chi insegue: il Napoli può inciampare una volta, ma la sua stagione è stata tutta costruita nel segno della continuità. Quindi né tra tre giorni, né fra una settimana sbaglierà un’altra volta.

    L’Inter, come previsto, ha mostrato più furore. Il Napoli qualche errore di troppo nei passaggi e anche in qualche transizione, cosa che di solito non accade. Pure la difesa ha sbagliato: il gol di Dzeko, per quanto frutto di un’azione mirabile, richiama il concorso di colpa di Rrahmani che perde il contatto con il bosniaco. Di più era lecito attendersi anche dal centrocampo, ma quando le gambe non girano tutto diventa difficoltoso.

    Io credo che Spalletti abbia ragione e, dunque, una squadra matura, quale il Napoli è, gestirà la sconfitta traendone giovamento. Quanto ai tifosi e alla scaramanzia credano quello che vogliono a chi vogliono. Il Napoli vincerà lo scudetto perché, quando gioca, ed è successo quasi sempre, nessuno lo può battere.

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