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  • Sampdoria, Garrone racconta: 'Ecco perché l'ho data a Ferrero. Sulla frase in piazza...'

    Sampdoria, Garrone racconta: 'Ecco perché l'ho data a Ferrero. Sulla frase in piazza...'

    • Lorenzo Montaldo
    Il più grande mistero della storia recente della Sampdoria è perché Edoardo Garrone, nel 2014, consegnò la Sampdoria a titolo gratuita e ripulita nelle mani di Massimo Ferrero. Dopo anni, il numero uno di Erg è tornato a parlare di quella vicenda, dai risvolti clamorosi: "La cessione della Sampdoria a Massimo Ferrero fu un errore. Mi ritrovai tra l'incudine della tenuta della mia famiglia e il martello delle reazioni della piazza: dovetti scegliere l'incudine. Ma commisi un ulteriore sbaglio, compiendo un atto di eccessiva fiducia verso chi mi propose questa soluzione".

    La vicenda nacque in un periodo difficile per Erg, con un'inchiesta per frode fiscale da 800 milioni: Una vicenda che, dice Garrone a Telenord, richiese "tempo e risorse per difenderci, pur nella convinzione che si trattasse di una situazione dalla quale saremmo usciti indenni, vista la trasparenza del nostro modus operandi" ". L'archiviazione non venne pubblicizzata: "Non c'era bisogno di rimarcare la nostra correttezza, ci bastava che l'avessero appurata i magistrati". A quel punto, iniziarono le pressioni della famiglia per la perdita di soldi che comportava la gestione della Samp, ma solo in minima parte dai genoani: "Mio cugino Giovanni (Mondini, n.d.r) l'ho sempre avvertito come un alleato, mai come una controparte".

    Il profilo di Ferrero arriva a questo punto, introdotto dall'avvocato Simone De Martino, marito della sorella di Edoardo su segnalazione di uno dei soci dello studio, l'avvocato Antonio Romei, che sottopose il suo cliente come possibile compratore. "Qui commisi un nuovo errore, ovvero quello di rifiutarmi di prendere parte al negoziato e di delegarlo ai manager della San Quirico e agli advisor, di non pretendere di verificare sino in fondo la solidità e l'affidabilità di Ferrero e approfondire la due diligence e fidarmi dei riscontri (i famigerati "filtri", n.d.r.) ricevuti. Vidi Massimo Ferrero una sola volta e poi a giochi fatti il giorno del passaggio di consegne". 

    Un solo incontro fu sufficiente? "Può sembrare strano, ma Ferrero è peggiorato rispetto a come si era proposto inizialmente: il calcio può dare alla testa. Monitoravo i primi bilanci e vedevo che le cose andavano bene, al di là delle crescenti esibizioni quantomeno pittoresche del personaggio".  Garrone torna sulla frase pronunciata nel 2019 in piazza tra i tifosi: "Per questo in piazza tra i tifosi affermai che la Sampdoria era un bene contendibile e che se Ferrero non avesse venduto allora sarebbe stato un pazzo... Pronunciai anche un'altra frase, è vero: farò quanto in mio potere, qualora un domani ce ne fosse bisogno, per non farla fallire. Che è diverso dal dire sinché ci sarò io non fallirà. Esistono delle regole, delle leggi e vanno rispettate".

    Garrone racconta anche delle numerose volte in cui Vialli ha tentato di prendere il club: "Mi ha fatto molto male ricevere l'accusa di avere sottratto a Vialli il suo sogno. Ma per rispetto della sua memoria questa pagina, fatta di messaggi, telefonate e confidenze, rimarrà sepolta per sempre nei miei archivi". Secondo Garrone adesso l'unica salvezza della Samp è tramite i libri in Tribunale prima del termine della composizione negoziata. "La Sampdoria può essere salvata solo così e a chi grossolanamente sostiene che debba farlo io dando i soldi a Ferrero sfugge il fatto che la legge non consente di compiere investimenti in perdita. E la Samp lo è. Non solo noi ma nessuno potrà mai effettuare un'operazione del genere, al di fuori delle norme. Per questo se il piano Barnaba non andrà a buon fine, alla Sampdoria non resteranno che il fallimento e la serie D"."

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