
Serie A: la griglia di partenza per la lotta per l'Europa
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Nelle zone medio-alte di classifica, ci si prepara già per una sfrenata corsa ai piazzamenti europei, tra lotta per la Champions League e assegnazione dei posti in Europa League e Conference League. Tra le squadra che più difficilmente lotteranno per lo scudetto, ma che saranno in prima fila per un piazzamento dalla quarta posizione in avanti, spicca la Roma di De Rossi, forte di un ottimo finale dell'ultima stagione. Non si può trascurare la Lazio di Baroni, settima nell'ultima stagione, così come la nuova Fiorentina di Palladino, che non si nasconderà per la lotta europea. Rientrano in questo pool di squadre anche Bologna e Torino, da non escludere per un buon piazzamenteo. Ma andiamo ad analizzare caso per caso:
ROMA
La cavalcata impostata nel finale della scorsa stagione non può passare inosservata e dimostra il buon feeling sbocciato fin da subito con Daniele De Rossi. Rispetto all'ultimo campionato, in cui i giallorossi alla fine hanno chiuso al 6° posto, la rosa ha perso diversi interpreti, su tutti Romelu Lukaku, tornato al Chelsea dopo il prestito. In entrata, tuttavia, non sono mancati gli investimenti soprattutto nelle zone avanzate del campo. Presi Artem Dovbyk e Matias Soulé, la Roma potrà contare su un reparto d'attacco di assoluto livello, senza dimenticare l'innesto di Enzo Le Fée a centrocampo. Rimangono da risolvere alcuni nodi (vedi Abraham, possibile partente), ma l'impressione è che questa rosa possa dire la sua candidandosi anche per un posto in Champions. Dopo tre sesti posti consecutivi la piazza chiede a gran voce il definitivo salto di qualità: toccherà a De Rossi provare a concretizzarla.
LAZIO
La Lazio è tra le grandi deluse dell'ultimo campionato. Dopo un 2° posto in classifica con Maurizio Sarri, la stagione 2023/24 non si è dimostrata all'altezza della precedente, con i biancocelesti settimi tra le polemiche che hanno portato alla rottura prima con Sarri e poi con Igor Tudor. La squadra capitolina riparte dunque con la consapevolezza che sarà difficile peggiorare quanto fatto l'anno scorso: la squadra è nelle mani di Marco Baroni, che, al netto delle convincenti esperienze alla guida di Lecce e Verona, dovrà dimostrarsi all'altezza di una piazza più ambiziosa. Molte le incognite (evidenziate dalle recenti insoddisfazioni della piazza nei confronti dell'operato di Claudio Lotito), tra le quali non si può non menzionare l'assenza di Ciro Immobile, che ha lasciato i biancocelesti dopo 7 anni. Al suo posto dentro Tojani Noslin, mentre troverà più spazio il Taty Castellanos, fino ad ora chiuso dal capitano. Per quanto riguarda i punti interrogativi, la condizione fisica a dir poco traballante di Gaetano Castrovilli nel recente passato contribuisci ad aggiungere dubbi. Per questi motivi, i biancocelesti dovrebbero partire leggermente indietro rispetto ai rivali romanisti.
FIORENTINA
Anche in casa Fiorentina, così come alla Lazio, si riparte da un nuovo progetto tecnico. Archiviata la parentesi Vincenzo Italiano, il progetto è affidato a Raffaele Palladino, tra gli allenatori emergenti più in evidenza a livello nazionale. L'obiettivo è ridurre il gap con le big del campionato, poggiando le basi su un mercato (ancora da completare) che tuttavia non convince a pieno. Fuori Belotti, dentro Kean, fuori Milenkovic, dentro Pongracic. Ad oggi non si può certo dire che gli investimenti di mercato abbiano portato il salto di qualità, considerando che Nico Gonzalez, la stella della squadra, è vicino alla cessione. E' chiaro che molto girerà intorno al destino di Albert Gudmundsson, individuato come sostituto naturale di Gonzalez. A pochi giorni dall'inizio della stagione, Firenze è ancora un cantiere in corso e sognare la Champions appare un obiettivo forse anche troppo ambizioso. Il piazzamento in Europa League, invece, rimane un obiettivo molto più alla portata.
BOLOGNA
Difficile ripetersi ai livelli dell'anno scorso. La stagione 2023/24 è stata per i felsinei la migliore degli ultimi 40 anni, con Thiago Motta capace di traghettare i suoi ragazzi a un sorprendente 5° posto. Quest'anno, tuttavia, non sarà facile riproporsi nelle medesime zone di classifica e i motivi sono svariati. In primis non può passare inosservato il mercato in uscita: i rossoblù hanno perso nell'ordine Alexis Saelemaekers, Joshua Zirkzee e Riccardo Calafiori, tre dei maggiori interpreti dell'exploit bolognese. Oltre, ovviamente, a Thiago Motta. Inoltre, il Bologna 2024/25 sarà impegnato su due fronti dovendo affrontare la Champions League, che, almeno nella prima fase della stagione, richiederà un importante dispendio di energie (con la nuova formula della Champions si giocheranno sicuramente almeno 8 match). Sono cambiate tante cose, a partire dall'arrivo di Vincenzo Italiano in panchina, proseguendo con gli arrivi dei vari Dallinga, Cambiaghi, Miranda e Holm. Innesti importanti, ma forse non sufficienti a mantenere l'asticella fissa al 5° posto dell'anno scorso. La qualificazione per la prossima Champions non sembra alla portata, ma per un posto tra Europa League e Conference c'è sicuramente anche il Bologna di Italiano.
TORINO
E poi c'è il Torino. Abituato da anni a galleggiare nelle posizioni di medio-alta classifica, ma mai capace in tempi recenti di piazzare la zampata decisiva per strappare un posto in Europa. I ragazzi di Ivan Juric ci sono andati ad un passo nell'ultima stagione, dove si è deciso tutto negli ultimissimi match (se la Fiorentina avesse vinto la finale contro l'Olympiacos, i granata avrebbero strappato un pass per la prossima Conference). Separatosi dall'allenatore croato in favore dell'arrivo di Paolo Vanoli, il Torino vuole giocarsela per un posto tra le migliori 7, ma non sarà un'impresa facile. Dal mercato è arrivato Che Adams, bomber scozzese che potrà dare manforte all'ormai consolidato Duvan Zapata, mentre gli altri acquisti principali sono quello di Coco dal Las Palmas e Paleari dal Benevento. Tolta la posizione dell'esterno sinistro di difesa, per la quale Cairo studia un colpo grosso (Gosens e Borna Sosa i nomi più chiacchierati), la finestra estiva non ha regalato tuttavia grandi passi avanti alla rosa granata, che ha perso due colonne portanti come Buongiorno e Ricardo Rodriguez. Rispetto alle altre squadre in corsa per l'Europa, il Torino parte svantaggiato, ma nulla vieta alla squadra di Vanoli di candidarsi a sorpresa del campionato.
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