Calciomercato.com

  • Sorpasso Juve, capolavoro Conte. Tracollo Milan, ora Allegri rischia tutto

    Sorpasso Juve, capolavoro Conte. Tracollo Milan, ora Allegri rischia tutto

     

    Buffo, il calcio. Alzi la mano chi, fra i tifosi juventini, avrebbe mai
    immaginato che proprio Amauri, a secco da 31 partite e certamente
     uno fra gli attaccanti meno amati dal pubblico bianconero
     perché non segnava mai  e perché non se ne voleva più andare, 
    avrebbe fulminato il Milan a San Siro, a un minuto dalla fine, 
    spianando la strada per il sorpasso.
    E alzi la mano, chi, fra i più indefessi
    sostenitori viola, sia stato capace di sognare un colpo così clamoroso
    in casa dei campioni d’Italia, firmato da una squadra tanto allo sbando
    da sembrare perduta.
     
    Di tutto e di più è successo nel sabato di Pasqua,
    sia in testa sia in coda:  una valanga di gol e di emozioni 
    decisamente provvidenziale per riconciliarci con
    un calcio tanto avvelenato dagli imbroglioni e dai farabutti dello
     scandalo scommesse da sperare che, a uno a uno, vengano radiati. Dopo
    essere stati sbattuti in galera, s’intende. 
     
    La Juve superstar, imbattuta da 35 gare ufficiali fra campionato e 
    Coppa Italia, con Buffon che non subisce reti da 523 minuti, 
    è più che mai il capolavoro di Conte, il Lippi del terzo millennio, più forte
    anche degli indecenti schizzi di fango che in settimana avevano cercato
     di tirargli addosso da Bari per via di un sms che non esiste.
     A Palermo, la Juveè scesa in campo con il vantaggio di sapere come fosse andata a San Siro e ha regolato la squadra di Mutti con la disinvoltura dei migliori. Così pimpanti da cogliere la quarta vittoria consecutiva, approfittando implacabilmente della frenata infinita di un Milan che in due settimane ha visto capovolgersi il suo mondo.
     
     E, adesso, Allegri rischia: non soltanto di perdere lo scudetto che stringeva in
    pugno, ma, se non lo rivince, anche la panchina. Risulta che,  in queste due
    settimane, Berlusconi abbia avuto ripetuti travasi di bile. Contro la Roma, Allegri schiera  Thiago Silva che si stira subito e va fuori per un mese, saltando il Barcellona all’andata e al ritorno. Contro il Barcellona a San Siro, le telecamere inquadrano l’impietoso sfogo del Cavaliere che, in tribuna d’onore, censura la qualità del gioco rossonero devastando le orecchie di un attonito Galliani. Poi arriva il sofferto pareggio di Catania e  Allegri la sfanga perché per giorni tiene banco il gol fantasma di Robinho.
     
    Ma, al Camp Nou, nonostante il regalo dell’olandese Kuipers ai catalani il cui
    secondo rigore è inesistente, Guardiola schiaccia Allegri che, non pago del
    precedente Thiago Silva, manda in tribuna El Shaarawy per azzardare Pato,  
    il quale si infortuna di nuovo dopo 14 minuti: ko n.14 in due anni durante
    i quali il brasiliano ha dovuto saltare 57 gare ufficiali. A Milan Lab qualcuno
    risponde o sono tutti fuori per il ponte pasquale?
     
     Nel giorno del tracollo con la Fiorentina, l’unica buona notizia
    è il ritorno all’attività agonistica di Cassano che può dare un
    contributo importante per rianimare  un Milan tramortito dai suoi
    limiti. Mexes non è né Nesta né Thiago Silva e l’abbiamo capito;
    Pirlo è un fenomeno, ma è stato lasciato andare alla Juve; Ibrahimovic
    è arrivato al venticinquesimo gol in campionato però non può rivincere
    lo scudetto da solo. E, ora più che mai, la Juve è padrona del proprio
    destino. E di uno scudetto repentinamente tornato fra le sue mani. 
     
    Xavier Jacobelli
     

    Altre Notizie