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  • Torino, Jonathas:|'Mi ispiro a Ibra'

    Torino, Jonathas:|'Mi ispiro a Ibra'

    Jonathas, un gol come il suo nella neve, decisivo, contro la Lazio, può cambiare la vita? «La vita no, ma una stagione sì. Mi regala fiducia: posso lavorare con un po’ più di serenità. Per farne altri di gol importanti per la squadra. Lo spero». 

    Ora che si è sbloccato, dove vuole arrivare? 
    «Mi metto a disposizione dei compagni e dell’allenatore, voglio diventare sempre più utile. A gennaio, quando sono arrivato a Torino mi sono detto: devo segnare almeno cinque gol. Uno c’è, adesso mi adopererò per gli altri...». 


    I suoi compagni hanno detto: “Jonathas se lo merita, è uno che in allenamento non molla mai”. E’ questa l’arma che fa la differenza? 
    «Dal primo giorno in granata sono stato felicissimo perché ho trovato un gruppo in cui mi rispecchio, la cui parola d’ordine è: umiltà. Solo se ti alleni al massimo puoi dare qualcosa in partita. Ecco l’arma vincente». 

    Da Pescara a Torino cosa è cambiato? 
    «Che lì era Pescara e qui è Torino... Battute a parte, sono arrivato un po’ stanco di testa, avevo bisogno di ricaricarmi. Anche questo gol ci voleva per essere più sereno. Il fatto è che io al Toro sono felice, è un vero sogno». 

    In cosa deve crescere calcisticamente? 
    «In tutto». 

    Tutto tutto? 
    «Un giocatore deve sempre imparare. E non pensare mai di essere arrivato al traguardo». 

    La panchina non le dà fastidio? 
    «Sono qui per farmi trovare pronto: un minuto come 90, non cambia. Bisogna dare tutto, sempre». 

    Il suo futuro è granata? E’ quello che auspica? 
    «Vivo il presente senza pensare troppo a quello che sarà. Mi godo ciò che Gesù dà a me e alla mia famiglia. Se cerchi costantemente di fare bene e migliorare, il futuro sarà bello. In granata lo spero, lavoro per questo». 

    C’è qualcuno a cui dire grazie? 

    «Io ringrazio Dio. E poi mia mamma che non è più tra noi: lei ha fatto tutto per me. Ho imparato che nella vita esistono tante difficoltà, ma che con l’impegno, la dedizione, la preghiera anche i momenti peggiori si possono superare. A Torino devo ringraziare tutti, a cominciare dal presidente Cairo: sono stato accolto in maniera fantastica».

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