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  • Un cappuccino con Sconcerti: Inter & Milan, uno stadio per due. Idea senza lungimiranza, da braccino corto

    Un cappuccino con Sconcerti: Inter & Milan, uno stadio per due. Idea senza lungimiranza, da braccino corto

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    San siro diviso due, non mi avete convinto. Provo ad approfondire. A me interessa poco, va bene qualunque soluzione, ma resta il problema. Si fa l’esempio di Londra: lì ci sono otto squadre ognuna con uno stadio. Se a Sesto c’è tanto spazio perché non farne due vicini, ma ognuno con il proprio stadio. Qual è l’affare, qual è il vantaggio? E’ questo che vorrei sapere da Inter, Milan e sindaco di Milano. Io non ho suggerimenti, ho domande. Quindi mi chiedo ancora: perché uno stadio in due? Qual è la casa del Milan e quale quella dell’Inter?


    Non è un problema di soldi, con un miliardo due stadi c’entrano. Di cosa discutiamo? Uno stadio non si fa in Piazza del Duomo, si fa in periferia, com’era San Siro settant’anni fa. Il discorso è oggettivo, una squadra, uno stadio. Come si fa a mescolarsi, a tifare nello stesso posto in cui hanno tifato i tuoi avversari? La mia impressione è che ci stiamo adattando a una soluzione che non abbiamo scelto noi, ma altri, americani, inglesi, cinesi, al posto nostro. Non c’è grande squadra al mondo che divida la propria casa. Se avviene a Milano temo non sia lungimiranza, ma braccio corto.

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