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  • Under 21 col contagocce, niente infrastrutture e ricavi a picco: dentro la crisi del calcio italiano

    Under 21 col contagocce, niente infrastrutture e ricavi a picco: dentro la crisi del calcio italiano

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    La finestra di mercato invernale appena conclusa ha messo in evidenza una forbice di proporzioni gargantuesche tra le risorse del calcio inglese e quelle del resto delle leghe europee, in particolare quella italiana. Il Chelsea da solo ha speso quanto Serie A, Liga e Bundesliga messi insieme, cioè 329,50 milioni di euro. Ma se in Germania gli stadi e le infrastrutture vanno a gonfie vele e in Spagna si risponde al colpo dato dagli addii di Messi e Ronaldo con i Pedri e i Gavi, in Italia ci sono dati che fanno suonare l'allarme ormai da anni. Prendiamo spunto da alcuni numeri de La Stampa per entrare dentro la crisi del movimento calcistico nostrano. 

    I GIOVANI NON GIOCANO - Del problema giovani si parla da tempo, ma la percentuale di impiego dei calciatori italiani Under 21 è irrisoria: 1,5%, contro il 35,9 che va ai nazionali e il 59,5 agli stranieri. Alberto Aquilani, tecnico della Fiorentina Primavera, ha detto a Cronache di Spogliatoio che tra la Serie A e il campionato Primavera ci sono 5 categorie, mentre all'estero quando si gioca contro la seconda squadra ci si deve impegnare. "Altrimenti si rischia la figuraccia". Le seconde squadre costano, ma sono il primo passo per rivitalizzare il movimento. 

    INFRASTRUTTURE - Negli ultimi 15 anni, i nuovi stadi costruiti in Europa sono 187, mentre in Italia gli interventi sulle infrastrutture si contano sulle dita di una mano: l'Allianz Stadium, la Sardegna Arena, l'ammodernamento della Dacia Arena, il Gewiss Stadium, il Mapei Stadium. Mettere mano agli impianti esistenti o erigerne di nuovi, come sanno bene i tifosi di Milano, Roma e Firenze, è un'impresa ai limiti del ciclopico per via dei paletti imposti dalla burocrazia. 

    DIRITTI TV - Ultima, ma non per importanza, la questione dei diritti televisivi, specchio dell'interesse generato dal campionato in questione. La Premier è ovviamente irraggiungibile con 135 milioni di media, ma i 58,7 della Serie A impallidiscono anche se confrontati con gli oltre 80 delle leghe spagnola e tedesca.

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