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    Vermeeren, il Kanté del Belgio forgiato da Van Bommel: l'Atletico Madrid ha fatto un colpaccio

    Vermeeren, il Kanté del Belgio forgiato da Van Bommel: l'Atletico Madrid ha fatto un colpaccio

    • Andrea Distaso
    L’Atletico Madrid ha agito di prospettiva per bruciare la concorrenza di prestigiosi rivali come Arsenal, Barcellona, Borussia Dortmund e Paris Saint-Germain. Ha immaginato che la finestra di mercato dello scorso gennaio fosse uno spazio adatto per inserirsi e battere sul tempo chi si era accorto - tramite i propri osservatori - del talento cristallino di Arthur Vermeeren. 18 milioni di euro nelle casse dell’Anversa, riportato alla conquista di un titolo belga che mancava da 66 anni (insieme ad una coppa nazionale e una supercoppa), per iniziare ad immaginare come sarà il futuro senza un totem come Koke e senza Saùl. Simeone, allenatore molto attento alle gerarchie dello spogliatoio, ha impiegato appena 5 giorni per concedergli i primi 45’ in Liga: un’altra dimostrazione di trovarsi di fronte a qualcuno fuori dalla norma. Voglioso di confermarlo agli occhi del mondo pure nei prossimi Europei con la nazionale di Domenico Tedesco.

    LO MANDA VAN BOMMEL - Classe 2005, fiammingo di Lier e cresciuto nei settori giovanili di Lierse e Mechelen, è però dall’età di 13 anni che Arthur Vermeeren va incontro alla prima grande svolta che determinerà i passi iniziali di una carriera che promette di essere scintillante: l’Anversa ne coglie il potenziale da grande centrocampista difensivo e lo sottrae dal ruolo originario di difensore centrale, convincendolo a trasferirsi in un club che negli ultimi anni faticava a partecipare con continuità alla Jupiler League, la massima divisione belga. “Arthur pensava due volte più velocemente degli altri. Risolveva i problemi prima ancora che potessero essere immaginati grazie alla sua capacità di analisi e al suo calcio molto efficiente”: parlava così di lui David Penneman, allenatore del Belgio Under 17 che lo notò in una partita del campionato Under 18 contro lo Charleroi e che è un altro dei grandi artefici della sua improvvisa esplosione. Anversa, Penneman e infine Mark van Bommel: aggiungiamo pure lui, l’allenatore che ha fatto esordire in prima squadra Vermeeren nell’agosto 2022 e da quel momento non lo ha più tolto dal campo, facendone un perno della squadra che qualche mese più tardi sarebbe andata a vincere il campionato all’ultima giornata.

    GRAZIE RADJA - Approfittando, suo malgrado, dell’uscita di scena di quello che avrebbe dovuto essere il leader tecnico e carismatico di quella squadra, Radja Nainggolan. Messo successivamente fuori rosa per comportamenti non proprio inappuntabili dentro e fuori dallo spogliatoio dell’Anversa. In quel momento forse solo Van Bommel sapeva già di avere tra le mani l’uomo giusto per non farne sentire troppo la mancava. Vermeeren si è imposto da subito come un perfetto mix tra un “6” ed un “8”, centrocampista che in un sistema di gioco che variava tra il 4-3-3 ed il 4-2-3-1 poteva esaltare le proprie qualità di gran recuperatore di palloni, ma anche di giocatore in grado di intercettare le traiettorie di passaggio avversarie, per poi far ripartire i suoi compagni con rapide conduzioni alternate ad un’innata capacità di andare in verticale. Caratteristiche perfette nello stile di gioco ammirato per anni nell’Atletico Madrid del Cholo, ma anche in un Belgio costretto a rinnovarsi dopo la graduale uscita di scena dei protagonisti del ciclo d’oro.

    A CHI SOMIGLIA - Con la slittamento del compagno, anche di club, Witsel sulla linea difensiva, insieme al gigante dell’Everton Amadou Onana Vermeeren è pronto a comporre la nuova cerniera di centrocampo dei Diavoli Rossi e ad imporsi come una delle possibili rivelazioni degli Europei. In patria qualcuno ha “osato” definirlo il Xavi belga, ma per sua stessa ammissione l’idolo di riferimento col quale è cresciuto è il francese N’Golo Kanté, col quale magari si ritroverà faccia a faccia in Germania. La vetrina ideale - dopo l’esordio in Champions League nel 2023 ad Anversa, con tanto di gol al Barcellona nell’ultima sfida della fase a gironi - per confermare che l’Atletico Madrid ha saputo vedere in anticipo quello che presto sarà evidente a tutti gli altri.
     

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