
Milan, Morata o Lukaku: chi è il 9 giusto?
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SERVE ACCELERARE - Salutato Olivier Giroud, il Milan si ritrova con il solo Lorenzo Colombo – destinato a partire nuovamente – a disposizione e agli ordini di Fonseca, mentre Jovic tornerà una volta che terminerà le vacanze post Europei. Serve accelerare, dunque, in via Aldo Rossi per puntellare l’attacco e regalare al proprio l’allenatore il diamante, il bomber dal quale partire per rilanciare le ambizioni titolare in casa Milan.
CHI PREFERIRE? - Allo stato attuale dei fatti, sono due le piste battute dalla squadra mercato rossonera: con Joshua Zirkzee destinato al Manchester United, rimangono in pista Alvaro Morata dell’Atletico Madrid e Romelu Lukaku, rientrato al Chelsea dopo l’annata vissuta nella Capitale con la maglia della Roma. C’è da chiedersi, tuttavia, se il Milan virerà su una sola di queste opzioni e, soprattutto, quale sia la pista ideale – anche a seconda delle trattative, impostate e non - da percorrere per lo stile di gioco e il calcio propositivo di Fonseca. In sostanza, chi è l’attaccante ideale per il Milan? Morata o Lukaku?
IDEA DI GIOCO – Ma partiamo dalle basi: come gioca Fonseca? L’ex Shakhtar Donetsk e Braga è un tecnico che, sia in patria che in Ucraina, a livello tattico, ha – nelle maggior parte delle sue avventure – alternato il 4-2-3-1 al 4-3-3, puntando sul possesso palla, sul pressing a tutto campo e su un gioco si sviluppa soprattutto sulle corsie laterali. Il suo modulo, tuttavia, è senza dogmi, visto che il portoghese può anche variare nel 4-4-2 a seconda di avversari e assenze. Una continuità tattica, dunque, per il Milan che necessita di un calcio fresco e dinamico che abbia come fattori di riconoscimento un’identità positiva, offensiva ed equilibrata. Ne consegue che, in quel di Via Aldo Rossi, ci sia la necessità di un centravanti che sappia mantenere bene la posizione, occupando l’unica casella da attaccante a disposizione, che sappia attaccare la profondità, essere il primo giocatore a portare la pressione alla retroguardia avversaria e che, al contempo, gestisca ottimamente il possesso e non disdegni arretrare per creare gioco, spazi e possibili punti luce nel quale tagliare la difesa nemica.
IDENTIKIT PERFETTO – Stando a queste prime delucidazioni, l’attaccante perfetto per la manovra sarebbe stato uno e uno solo: Joshua Zirkzee. L’olandese, l’ha dimostrato in stagione, è fantasioso, ha un gioco di suola eccelso, un dribbling e una progressione quasi da 10 o da esterno offensivo più che da attaccante d’area di rigore. Zirkzee arretra a manovrare, per poi inventare sempre una soluzione per uscire dal pressing e innescare le ali, uno stile che si sposerebbe a meraviglia con il gioco di Fonseca. Fantasia al servizio di una sensibilità nel tocco di assoluto livello. L’ex Bayern, dunque, è funzionale all’idea di calcio del tecnico lusitano. Cosa mancherebbe? Il salto di qualità a livello realizzativo. Joshua è andato in doppia cifra, nella carriera da professionista, solamente in due occasioni (l’ultima stagione a Bologna e nel 2022 con la divisa dell’Anderlecht). Certo, è ancora giovane, da forgiare, plasmare ed è qui che l’esperienza di Fonseca sarebbe venuta incontro alle esigenze del Milan (di un 9 prolifico) e di Zirkzee (di sbocciare definitivamente).
MA LO UNITED E' A UN PASSO - E il Milan, dal canto suo, ha provato a regalarlo a Fonseca continuando a considerare Zirkzee l’obiettivo numero uno per l’attacco fino ad oggi. Una scelta condivisa sia dalla dirigenza meneghina che dal nuovo staff tecnico arrivato a Milanello nella giornata di sabato. L'attaccante olandese era la prima scelta, ma la società meneghina non è il solo club nella corsa al classe 2001 del Bologna, la cui clausola da 40 milioni di euro è attiva da lunedì 1 luglio. L'inserimento del Manchester United è stato deciso e ha portato una novità importante e non positiva per i colori rossoneri. Il Manchester United è al lavoro per finalizzare l'acquisto di Joshua Zirkzee. La società inglese ha trovato l'accordo sia sui termini personali - grazie all'ottimo lavoro da parte di ten Hag - sia sulla commissione da versare al super agente Joorabchian. E nella serata di ieri ha comunicato al Bologna che attiverà la clausola rescissoria da 40 milioni.
IL PIANO B – Motivo che sta portando il Milan a sondare un’alternativa come Alvaro Morata. Zlatan Ibrahimovic, senior advisor di RedBird, si è mosso in prima persona per provare a convincere l’attaccante spagnolo della bontà del progetto e della sua possibile centralità in questo. Attualmente, il suo ingaggio è di 6 milioni (bonus compresi) con un contratto sino al 30 giugno 2026 con l’Atletico Madrid, tuttavia un accordo tra il Milan, Morata e il suo entourage non rappresenta un ostacolo, data l’ottima sintonia che si respira tra le parti. Senza dimenticare che il club rossonero ha già dato piena disponibilità al pagamento della clausola rescissoria da 13 milioni di euro presente nell’accordo tra Morata e i Colchoneros. Zirkzee era il preferito nella lista, ma per Morata ci si proverà fino in fondo, al di là delle sue dichiarazioni di permanenza in Spagna. Ma perché il Milan vuole Morata?
PROFILO ADATTO – Lo spagnolo ex Juventus, Real Madrid e Chelsea è un giocatore che ama giocare in spazi grandi perché preferisce un calcio verticale, che cerca di dare profondità alla manovra, che sia ricevendo sulla corsa o partendo in conduzione. Ha un buon primo controllo di palla, un’ottima progressione con il pallone tra i piedi e ama giocare spalle alla porta per servire sponde di prima e triangolazioni ai propri compagni. Se dovessimo individuare una sua azione, si tratta di una sponda per poi scattare e ricevere in area il filtrante dietro la linea difensiva, dando profondità e ampiezza alla manovra offensiva. Ha grande tecnica di base e senso della posizione, oltre all’aver perfezionato – specialmente nell’ultima stagione – un senso del gol che mai, sino a ora, gli era stato pienamente riconosciuto. D’altronde, stiamo parlando di un calciatore che ha trovato la rete in 21 occasioni nell’annata appena trascorsa. Tutti fattori che hanno acceso i riflettori di Fonseca e del Milan.
E INFINE LUI – Ma il board rossonero sta sondando anche un’altra pista, quella che porta a Romelu Lukaku. Il Milan ci sta provando con il Chelsea: l’idea Lukaku convince, ma solo a due condizioni ben precise: l’amministratore delegato Giorgio Furlani, infatti, punta al prestito dai Blues o, in alternativa, a una spesa complessiva che non superi quota 22 milioni. Lukaku, nel mentre, non chiude al Milan ma, allo stesso tempo, continua ad avere un debole calcistico per Conte. I due hanno già parlato e il Napoli punta a trovare un’intesa col Chelsea sui circa 30 milioni di euro per il trasferimento a titolo definitivo, meno dei 44 milioni previsti nella clausola rescissoria. Servirà anche l’intesa giusta con l’attaccante belga per l’ingaggio, perché i 7,5 milioni che guadagnava la Roma sono ritenuti troppi per le casse azzurre. L’idea è di non andare oltre i 5 milioni di parte fissa. Prima di tutto, però, i partenopei dovranno sbloccare l’operazione Osimhen, visto che nessuna società si è ancora avvicinata per versare nelle casse del patron Aurelio De Laurentiis i 130 milioni previsti dalla clausola rescissoria del contratto. Una complicazione che può avvantaggiare i rossoneri nella corsa al centravanti ex Inter. Ma Lukaku sarebbe adatto al gioco di Fonseca?
DAVVERO BIG? - Oltre alle cifre, logicamente, vantaggiose per i rossoneri, ci sono delle valutazioni tecniche e umane da portare a termine. Il pessimo rapporto con Ibrahimovic – dovuto ai vari trascorsi poco positivi in campo, come il faccia a faccia avuto durante un derby di Coppa Italia a gennaio 2021 -, l’età e una tipologia di gioco non esattamente consone alla filosofia di Fonseca possono condizionare l’affare. Ma è davvero così? Lukaku è una trattativa al limite del low-cost, certo, e darebbe anche continuità al gioco mostrato negli ultimi anni dal Milan – Giroud e lo stesso Ibra hanno rappresentato due arieti sul quale basare la propria proposta offensiva dell'ultimo corso in quel di Via Aldo Rossi – oltre a consentire un buono, se non ottimo, bottino di reti dal quale far ripartire il progetto meneghino. Inoltre, va sottolineato, sembra che Big Rom abbia ancora più di qualche cartuccia da sparare: tornare a Milano, sponda rossonera, è un’idea intrigante, un progetto di rivalsa contro quell’Inter con il quale è stato legato in più di un’occasione. Dal punto di vista tecnico, non esiste giocatore maggiormente abile nel difendere il pallone e che sia così potente nel contrasto in velocità. Inoltre, sul lato tattico, sono pochi i centravanti così importanti per il collettivo: che sappiano difendere la posizione e dare una buona dose di imprevedibiltà alla manovra in attacco. Una qualità tecnico-tattica, dunque, che può moltiplicare i punti di forza dei vari Pulisic, Leao, Reijnders e Loftus-Cheek. Una scelta, quella di Lukaku, non sarebbe quindi da escludere così a priori – Ibrahimovic e Fonseca permettendo -.
E VOI CHE PENSATE? - Ma ora diteci la vostra: chi è l’attaccante giusto per il Milan? Il sempre più lontano Zirkzee, Morata o Lukaku?