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  • Caso Ronaldo, spunta un documento choc: tra accuse e ammissioni, la polizia ha perso le prove presentate nel 2009

    Caso Ronaldo, spunta un documento choc: tra accuse e ammissioni, la polizia ha perso le prove presentate nel 2009

    Sono giorni di alta tensione per Cristiano Ronaldo. L'accusa per un presunto stupro avvenuto nel 2009 presentato da Kathryn Mayorga ha suscitato grande attenzione negli sponsor dell'attaccante della Juventus, che valutano l'evoluzione della vicenda per stabilire se annullare i ricchi contratti con CR7. Intanto oggi Der Spiegel, il quotidiano tedesco che ha riaperto la questione nelle scorse settimane, ha pubblicato alcune testimonianze e documenti rimasti finora segreti. 

    PROVE SMARRITE - In primis, le parole di Leslie Mark Stovall, uno degli avvocati della donna statunitense, che ha rivelato come le dichiarazioni presentate nel 2009 alla polizia di Las Vegas, così come i vestiti e la biancheria intima consegnata all'epoca, non siano più presenti in archivio. Servirà dunque raccogliere nuove prove per iniziare un nuovo processo.

    TESTIMONIANZE CHOC - Der Spiegel ha rivelato però anche un altro documento, raccolto in seguito allo scandalo Football Leaks, che riporta testimonianze del 2009 sull'accaduto, poco dopo che Kathryn Mayorga presentò la prima denuncia. Secondo quanto si legge, i legali di Ronaldo avrebbero incaricato un investigatore privato di seguire e raccogliere informazioni sulla ragazza, che nel 2010 firmò un'intesa che prevedeva il suo silenzio in cambio di 375 mila dollari.

    LA VERSIONE DELL'ACCUSATRICE - Tra le informazioni raccolte, c'è anche la testimonianza resa dall'allora 25enne statunitense: "Ero in bagno quando lui si è presentato con il pene fuori dai pantaloni, mi ha chiesto di toccare il suo pene per 30 secondi. Quando gli ho detto di no, mi ha implorato di leccarglielo. Stavo ridendo, pensavo: 'È uno scherzo? Questo ragazzo così famoso è un fottuto perdente!'. Lui mi ha detto che se gli avessi dato un bacio, mi avrebbe lasciata andare. Io ho risposto: 'Ok, ti bacerò, ma non ho intenzione di toccare il tuo pene'. Poi però lui comincia a venire verso di me con forza, a toccarmi, a scendere verso il basso con le mani. Io lo spingo via e continuo a dirgli no'". Allora, secondo la ragazza, un suo amico sarebbe entrato nel bagno. "Io mi sono tirata giù il vestito e ho detto: 'Stiamo andando via proprio ora'. Ho guardato Ronaldo e anche lui ha detto 'Sì, stiamo andando via'. Pensavo che tutto fosse finito, invece non lo era: mi ha trascinato nella sua stanza, mi ha girato di spalle, ha cercato di togliermi la biancheria intima, io ho cercato di coprire la mia vagina. A quel punto mi è saltato addosso, io gli dicevo no, no, no".

    LA VERSIONE DI RONALDO - A destare scalpore è però il questionario che, secondo Der Spiegel, il team legale di Ronaldo sottopose al campione portoghese, in cui gli veniva chiesto di descrivere nel dettaglio cosa fosse successo. Ecco la risposta annotata da uno degli avvocati: "L'ho presa di lato, si è resa disponibile. Era sdraiata su un fianco, a letto, e sono entrato da dietro. È stato un gesto rude, non abbiamo cambiato posizione per 5-7 minuti. Ha detto che non voleva farlo, ma si è resa disponibile. Per tutto il tempo il rapporto è stato rude, l'ho girata dalla sua parte ed è stato veloce. Forse le ho provocato alcuni lividi quando l'ho afferrata , poi mi ha masturbato, ma continuava a dire 'no, non farlo, non sono come gli altri'. In seguito mi sono scusato. Ha detto di no e si è fermata più volte".

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