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  • Corbo a CM: 'Io, Insigne e gli insulti in napoletano in MLS. Ho detto no al Bayern, a Montreal sono rinato'

    Corbo a CM: 'Io, Insigne e gli insulti in napoletano in MLS. Ho detto no al Bayern, a Montreal sono rinato'

    • Francesco Guerrieri
    Bologna-Montreal, il viaggio della speranza. Nel dicembre 2021 Gabriele Corbo ha attraversato l'oceano per cercare nuove motivazioni: "Ora sto molto bene - racconta nella nostra intervista - ho ritrovato me stesso perché a Bologna non giocavo molto. Pensavo di avere più spazio in rossoblù, ma adesso sono concentrato sul Montreal e voglio ripetere le prestazioni della stagione scorsa". Difensore centrale classe 2000, oggi per lui inizia la sua terza stagione con il Montreal che debutterà la notte tra sabato 24 e domenica 25 contro l'Orlando City di Luis Muriel. 

    I club italiani fanno la tournée pre campionato in America, i club americani dove vanno?
    "La maggior parte delle società non si muovono, noi siamo stati in Arizona. Solo l'Inter Miami ha viaggiato in giro per il mondo".

    Obiettivi personali e di squadra per questa stagione?
    "Personalmente vorrei fare qualche gol o assist in più, a livello collettivo puntiamo ai playoff che l'anno scorso abbiamo perso all'ultima partita".

    Prima di arrivare al Bologna hai fatto diverse esperienza, che ricordi hai di quel periodo?
    "Ho fatto provini un po' ovunque, con Inter, Juventus, Roma... Poi sono stato quattro anni allo Spezia dove mi sono sentito a casa, è stato il periodo più bello della mia vita. Lì ho conosciuto tante persone che mi hanno aiutato a crescere e ho esordito in Serie B contro l'Avellino". 

    Tra i tanti provini fatti ce n'è stato uno con il Bayern Monaco.
    "Prima dell'esordio con lo Spezia sono stato una settimana da loro in Germania. Il provino era andato bene, ma a 18 anni non me la sono sentita di cambiare vita; inoltre avevo dato la parola allo Spezia che sarei rimasto, così ho firmato il primo contratto da professionista con i bianconeri. E' stata una scelta istintiva".

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    Ma è vero che c'è stato anche qualche contatto col Milan?
    "Quando ero a Bologna mi hanno parlato di un interesse, ma la richiesta era molto alta".

    Chi è stato finora l’attaccante più difficile da marcare?
    "Leao e Chiesa ai tempi della Fiorentina erano molto fastidiosi quando ero in Italia. Tra i più forti qui in MLS c'è il Cucho Hernandez del Columbus Crew".

    In un Inter Miami-Montreal hai bloccato anche Higuain.
    "Abbiamo vinto senza prendere gol. Da napoletano è stata una grande emozione marcare il Pipita, prima della partita gli ho detto che quando era a Napoli andavo allo stadio a vederlo".

    A che livello è l’MLS? 
    "Devo ammettere che prima di venire qui ci ho riflettuto, però adesso posso dire che il calcio americano sta crescendo molto, dall'Europa non arrivano solo giocatori a fine carriera ma anche top player. Le strutture e gli stadi sono pazzeschi".

    Con Bernardeschi e Insigne che sono a Toronto vi sentite? 
    "Con Lorenzo siamo molto amici, ci conoscevamo già prima del suo arrivo in MLS ma da quando è qui siamo entrati ancora di più in confidenza. Montreal-Toronto è il derby di Canada, ci siamo affrontati più volte e per ora abbiamo vinto quasi sempre noi".

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    Un aneddoto con Insigne?
    "Quando ci affrontiamo, in campo parliamo solo in napoletano. Ci insultiamo in dialetto, così l'arbitro non ci capisce".

    Il debutto in Serie A a 19 anni con Mihajlovic in panchina.
    "Ha realizzato il mio sogno. Stavamo vincendo 3-0 col Parma, il mister guarda in panchina e mi dice di riscaldarmi. Tremavo. Poi il Parma accorcia e io non entro più, ma nei minuti finali loro si fanno autogol e così Mihajlovic mi fa esordire". 

    Il consiglio che porterai sempre dentro di te?
    "Quello di non mollare mai. Ce lo diceva sempre Sinisa Mihajlovic, quell'anno l'abbiamo imparato tutti. Dopo il Bologna ho attraversato un periodo complicato, ma quell'incoraggiamento mi è servito per ritrovarmi qui oggi".

    Come avete vissuto la malattia di Mihajlovic?
    "Non è stato un periodo facile, vedere una persona così forte stare improvvisamente male era un gran dolore. Ma lui c'è sempre stato, era presente in ogni momento. Ha anche pianto con noi. Ci ha dato la carica e quando giocavamo lo facevamo per lui, andavamo al doppio della velocità".

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    Riesci a seguire la Serie A anche a distanza?
    "Sì, quasi sempre. Seguo soprattutto il Bologna e il Napoli, la squadra per la quale tifo. Sarebbe un sogno giocare lì. Quelle che non vedo mai sono le partite delle 12.30, per il fuso orario mi dovrei svegliare alle 6 di mattina...".

    Come hai festeggiato lo scudetto del Napoli?
    "Ero qui, l'ho vissuto in videochiamata con mio cugino e mi è arrivata l'atmosfera pazzesca che si viveva in città".

    Hai il contratto in scadenza a dicembre: in futuro ti vedi ancora in Italia?
    "Per ora con la dirigenza non abbiamo parlato di rinnovo, prima o poi l'idea è quella di tornare in Serie A".

    In questi anni a Montreal ti hanno cercato dalla Serie A? 
    "Qualche contatto c'è stato, ma non so con quale società".

    @francGuerrieri 

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