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  • Ex Juve, Jugovic: sentite cosa dice di Vlahovic!

    Ex Juve, Jugovic: sentite cosa dice di Vlahovic!

    Vladimir Jugovic, che nel 1996 calciò il rigore decisivo nella finale di Champions League vinta dalla Juventus contro l'Ajax, parla alla Gazzetta dello Sport

    NANTES - «Se penso al Nantes mi viene in mente Vialli, un grande capitano. Grazie al suo carisma e anche ai suoi gol nelle due semifinali del 1996 eliminammo i francesi e arrivammo alla finale di Roma contro l’Ajax. La Juventus, dopo l’1-1 di Torino, domani deve scendere in campo a Nantes con lo spirito di Gianluca».

    GOL CONTRO IL NANTES - «Un gran bel gol, nella partita d’andata! Non il migliore della mia carriera, ma sicuramente uno dei più importanti. Ho sempre avuto un buon feeling con la porta. Ricordo benissimo anche le reti di Vialli. Penso spesso a Gianluca e a Sinisa Mihajlovic, grandi uomini e straordinari compagni. Rivivo i tanti momenti trascorsi con loro soprattutto quando mi trovo a passeggiare da solo per strada».

    VLAHOVIC - «È giovane e forte. Mi auguro per lui e per la Juve che Dusan torni a segnare con la continuità di Firenze. Detto questo, per me che ho giocato con i migliori attaccanti degli anni novanta, penso a Vialli, Mancini, Vieri, Ronaldo il Fenomeno…, è difficile fare paragoni con quelli attuali e più giovani. Vale per Vlahovic, ma anche per Osimhen, Haaland…».

    KOSTIC STUPISCE - «No, perché Filip è un giocatore esperto e di rendimento. È una carta preziosa, di quelle che agli allenatori fanno sempre comodo».

    TRIDENTE - «Sulla carta sembra ben assortito, completo. Però va testato in campo e finora Allegri lo ha potuto schierare poche volte. Mi fa piacere rivedere Chiesa dopo il grave infortunio al ginocchio e la lunga inattività. Spero che con il Nantes possa tornare a disposizione. Io ho giocato con suo papà nella Sampdoria e in Federico rivedo tanti gesti e movimenti di Enrico, che senz’altro sarà super orgoglioso del figlio».

    DI MARIA - «È un campione che non scopriamo certo adesso. La qualità dell’argentino non è in discussione. Piuttosto mi piacerebbe che la Juventus un talento del genere lo avesse a 25 anni e non a 35».

    NANTES-JUVE - «I bianconeri, nonostante il pareggio dell’andata, partono favoriti. Quando indossi la maglia della Juve sei obbligato a passare il turno. A me hanno sempre insegnato che in questo club non si scelgono gli obiettivi e non si fanno calcoli. Si gioca per arrivare in fondo a tutto. Sono convinto che la squadra di Allegri possa avere un ruolo da protagonista in Europa League. Allegri ha esperienza, la squadra è forte e rispetto alla prima parte di stagione sono rientrati giocatori importanti. E quando vieni penalizzato, come è successo alla Juve con il -15 in campionato, di solito ne esci più forte e compatto come gruppo. La Juventus, pur avendo una storia immensa, non alza un trofeo internazionale dai miei tempi. Prima o poi dovrà tornare a vincere: l’Europa League è una grande opportunità. Il Nantes nel 1996 ha portato bene… Ricordo anche un aneddoto simpatico. In Francia, a fine partita e finale di Roma conquistata, incontrai Eros Ramazzotti allo stadio, uno dei miei cantanti preferiti oltre che un grande tifoso della Juve. Mi regalò un suo cd».

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