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    I retroscena della cessione Samp: l'importanza del trust, il fallimento evitato e la figura di Al-Khelaifi

    I retroscena della cessione Samp: l'importanza del trust, il fallimento evitato e la figura di Al-Khelaifi

    • Renzo Parodi
    Con un blitzkrieg, una guerra lampo da manuale, preparata per settimane nel silenzio assoluto e condotta (quasi) a termine fulmineamente in soli sette giorni, il team Aser Ventures di Andrea Radrizzani e il fondo Gestio Capital di Matteo Manfredi (con l’assistenza finanziaria del Qatar Sports Investiments di Nasser Al Khelaifi, il presidente del PSG) hanno sbaragliato la concorrenza (Alessandro Barnaba, appoggiato da Edoardo Garrone) e messo le mani sulla Sampdoria.

    Nelle ore precedenti il match fra Sampdoria e Sassuolo, venerdì sera, le parti hanno raggiunto l’accordo per il trasferimento del club alla cordata Radrizzani-Manfredi-Al Khelaifi. Il preliminare di contratto è stato siglato con il CDA della Sampdoria (Lanna, Romei, Panconi e Bosco) che ha quindi dato luce verde alla cessione. Non tutti gli step tuttavia sono stati superati. Resta aperta la questione legata al trust che incapsula la Sampdoria, la cui vendita deve procurare la finanza esterna per salvare le due aziende del gruppo Ferrero (Farvem e Eleven Finance) in concordato preventivo.

    C’è da scommettere che il Viperetta non si smentirà, giocherà al rialzo e venderà cara la pelle. Di questo parlerò oltre. Nel preliminare siglato ieri sera è stata inserita la clausola che consente agli acquirenti di rivalersi su Ferrero qualora emergessero situazioni contabili non rilevate. I termini del deal raggiunto fra Radrizzani & C e il cda blucerchiato si muovono all’interno dei confini della negoziazione concordata del debito del club. In parole povere, l’acquirente per ottenere il via libera ha dovuto una serie di condizioni. Anzitutto la concessione del prestito- ponte (il cosiddetto bridge) di 35 milioni, erogato in via di assoluta urgenza da Banca Sistema (uno dei creditori della Sampdoria) che consentirà il pagamento immediato degli stipendi dei calciatori (circa 13,5 milioni) e delle altre scadenze fiscali e previdenziali fissate a maggio.

    Questa mossa – in concomitanza con l’anticipo di una parte (circa 10 milioni) del “paracadute”, deciso in settimana dalla Lega calcio, eviterà alla Sampdoria la penalizzazione di quattro punti in classifica da scontare nella prossima stagione di serie B. Seconda garanzia: il rimborso integrale dei debiti bancari assistiti dalla garanzia Sace (ossia dello Stato) a favore di Banca Sistema, Banca Maquairie e Banca Progetto, debiti che ammontano a 54 milioni. Quindi i debiti con l’Erario (13 milioni) per i quali un recente decreto del governo consente entro il 30 giugno di procedere alla rottamazione del 40%, con pagamento rateale in quattro anni: poco più di 8 milioni.

    Alle spalle della nuova proprietà si profila il Qatar Sports Investments di Nasser A Khelaifi, la cui presenza era stata confermata con tanto di comunicato ufficiale da parte di Gestio Capital di Matteo Manfredi, nella giornata di ieri “Gastio Capital è asset manager dell’operazione – si leggeva – nella quale investono Aser Ventures e Qatar Sports Investments”. La conferma della presenza nel deal della branca sportiva del fondo sovrano qatariota Qatar Authority (proprietario del PSG di Messi) ha tranquillizzato le banche e favorito l’erogazione del prestito ponte che salverà la società dal default. QSI entrerà successivamente nel capitale sociale della Sampdoria con una quota di minoranza e la prospettiva di inaugurare una sinergia calcistica da estendere a squadre di altre nazioni europee. In futuro potrebbero accedere al club blucerchiato anche i San Francisco 49esrs, soci di Radrizzani nel Leeds con i quali il manager italiano è in trattativa per la cessione della sua quota azionaria.

    Domani la squadra inglese conoscerà il proprio destino (se non batte il Tottenham scende in Championship) e nel caso peggiore la valutazione del 51% di Radrizzani scenderebbe da 420 e 150 milioni di sterline. Tanti soldi, comunque, che andranno reinvestiti. Al tirar delle somme, è risultato importante ai fini della conclusione del deal anche l’accordo offerto da Radrizzani alla pletora di creditori chirografari e non privilegiati, in particolare i fornitori, ai quali ha garantito il pagamento del 70% delle spettanze, circa 2,8 milioni di euro.

    E’ una mossa politicamente rilevante perché salva dal fallimento decine di piccole aziende (e conseguentemente centinaia di posti di lavoro) che da anni collaborano con la Sampdoria fornendole ogni genere di servizi: trasporti, ristorazione, pulizie, stewards allo stadio, vigilanza ecc ecc. A fronte di queste concessioni da parte di Radrizzani, Barnaba aveva mantenuto una linea di fermezza assoluta. Anzitutto, nessuna concessione a Ferrero e al trust. Nessun prestito ponte (“pensateci voi”,aveva detto al cda). Inoltre, soddisfazione delle banche in misura inferiore alla garanzia Sace e per i creditori un rimborso non superiore al 50% dei rispettivi crediti. Una proposta che è stato facile per i membri del cda respingere al mittente.

    Formalmente gli acquirenti prenderanno possesso dalla Holding Max, la capogruppo dei Ferrero e qui si innesta il problema del trust. In agenda tra oggi e domani c’è un incontro fra il trustee Vidal e i rappresentanti di Radrizzani. E’ accertato che sotto una certa soglia (26,5 milioni di euro) per le disposizioni del trust non si può scendere, Ferrero giocherà al rialzo ma senza esagerare. Perché se salta il trust salta la cessione della Sampdoria e lui si ritrova con una mano davanti e una dietro. Fa sperare anche il fatto che la somma concordata non dovrà essere versata subito, ma sarà diluita secondo le tempistiche previste dall’accordo con i creditori: 4,5 milioni per Farvem entro 16 mesi e 21,5 milioni per Eleven Finance entro 30 mesi da oggi. Tempi estremamente comodi, dunque.

    I tempi per chiudere definitivamente il deal di acquisto invece sono strettissimi, se si vorrà presentarsi con tutte le carte in regola all’assemblea straordinaria convocata lunedì prossimo alle 18,30. In quella sede, se tutto sarà stato risolto, Massino Ienca, l’ad unico di Sportspettacolo Holding, la srl che possiede la Sampdoria, annuncerà la cessione del club e l’accordo intervenuto con Ferrero. Dando il via libera all’agognato aumento di capitale. Radrizzani ha stanziato 55 milioni di euro per la gestione e altri 40 per l’aumento di capitale.

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