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    Icardi segna ma non gioca per la squadra: ecco il duro compito di Pioli

    Icardi segna ma non gioca per la squadra: ecco il duro compito di Pioli

    • Federico Montalto
    L'Inter può rifiatare e approfittare della sosta per le Nazionali per riorganizzare le idee insieme al suo nuovo allenatore: l'ultima partita di Stefano Vecchi sulla panchina nerazzurra ha regalato la vittoria contro il Crotone, che permette ai nerazzurri di affrontare la sosta con più calma, visto che al rientro ci sarà il derby ad aspettarli. Quella contro il Crotone è stata una gara più difficile del previsto, con i neopromossi che hanno mostrato un atteggiamento difensivo e una buona organizzazione tattica: la squadra di Nicola è riuscita a chiudere tutti gli spazi e a rendere difficoltosa la manovra nerazzurra, sino al gol di Ivan Perisic.

    CERTEZZE PER IL FUTURO – Il 3-0 di San Siro ha confermato ancora una volta che l'unica certezza per il nuovo allenatore si chiama Mauro Icardi. Con la doppietta al Crotone, il centravanti argentino ha agganciato Edin Dzeko in testa alla classifica marcatori e dimostrato di essere imprescindibile per la squadra. Nonostante la fantastica media realizzativa, Icardi si assenta troppo spesso dalla manovra offensiva, rendendola inevitabilmente più complessa. In particolare, contro il Crotone, l'argentino si è trovato in troppe occasioni in balia della difesa avversaria, incapace di effettuare un movimento per liberarsi dalla marcatura e creare spazi per sé e per i compagni. 

    Icardi segna ma non gioca per la squadra: ecco il duro compito di Pioli


    Rimanendo troppo statico nella sua posizione, rendeva facile il compito della difesa avversaria, che poteva dunque tenerlo sempre sotto controllo e intanto chiudere gli spazi anche agli altri attaccanti dell'Inter, che andavano inevitabilmente a sbattere contro il muro eretto dalla squadra di Nicola. Anche gli inserimenti alle spalle dei difensori avversari sono stati meno efficaci del solito: le due linee strette e compatte del Crotone non hanno quasi mai permesso a Icardi di trovare spazi sulle imbucate dei suoi compagni, che venivano sempre intercettate rendendo sterile la manovra offensiva dell'Inter.

    Icardi segna ma non gioca per la squadra: ecco il duro compito di Pioli

    Se nella passata stagione, con Mancini, Icardi aveva iniziato a giocare più in aiuto della squadra, in questo avvio di campionato il trend sembra essersi invertito ancora una volta. Il capitano nerazzurro preferisce infatti rimanere nei pressi dell'area di rigore per fiutare l'occasione da gol, più che abbassarsi per ricevere il pallone e favorire gli inserimenti degli esterni e del trequartista. L'heatmap relativa ai palloni toccati da Icardi nella partita contro il Crotone evidenzia la tendenza dell'argentino di giocare soltanto in area di rigore, mentre raramente decide di farsi vedere il altre zone del campo.

    Icardi segna ma non gioca per la squadra: ecco il duro compito di Pioli

    Rimanendo per quasi tutta la partita nei pressi dell'area di rigore, inevitabilmente il suo apporto alla squadra nella manovra offensiva si abbassa drasticamente. Contro il Crotone, infatti, Icardi ha effettuato soltanto 7 passaggi, la maggior parte quando è riuscito a staccarsi dalla marcatura spostandosi in altre zone di campo. 

    Icardi segna ma non gioca per la squadra: ecco il duro compito di Pioli

    Nelle poche occasioni in cui Maurito si è abbassato per ricevere il pallone, l'Inter ha creato le occasioni più pericolose della sua partita. Non è un caso che la rete che sblocca il risultato sia arrivata proprio su una situazione di questo genere, con Icardi che effettua un movimento incontro al pallone nella zona del centrocampo, per poi sventagliare immediatamente sulla fascia verso Perisic, che può sfruttare gli spazi lasciati dalla difesa del Crotone – che si preoccupava di chiudere gli spazi centrali – e involarsi verso la porta.
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    QUALITA' INDISCUSSE Mauro Icardi resta senza dubbio l'uomo fondamentale di questa squadra. Nonostante abbia ancora molto da migliorare sul suo stile di gioco, l'argentino rimane un attaccante dalle qualità indiscusse, un giocatore capace di mantenere una media realizzativa che, a 23 anni, soltanto pochi attaccanti possono vantarsi di avere. Il nuovo allenatore dell'Inter dovrà riuscire a realizzare un sistema di gioco per mettere in condizione Icardi di liberare più spazi per i compagni e rendere l'azione offensiva più fluida, ma potrà dormire sonni tranquilli sapendo di avere un giocatore in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento.

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