Calciomercato.com

  • Iervolino: 'Salernitana in B? Errori anche miei, farò rivoluzione. Nicola, Sousa, Inzaghi e Sabatini, vi dico tutto'

    Iervolino: 'Salernitana in B? Errori anche miei, farò rivoluzione. Nicola, Sousa, Inzaghi e Sabatini, vi dico tutto'

    • Redazione CM
    "Gli ultimi mesi mi hanno toccato". Danilo Iervolino non vive un momento semplice con la sua Salernitana, quattro allenatori in una sola stagione e lo spettro retrocessione sempre più concreto.

    Ma non è solo la situazione del club campano a preoccupare l'imprenditore di Palma Campania (provincia di Napoli), c'è anche un'industria calcio che vive una "tranquilla rassegnazione nel non muove nulla". Fattori che lo spingono a riflettere anche sul proprio futuro del pallone, anche se, ad oggi, non c'è tra i piani l'imminente cessione del club.

    PARLA IERVOLINO - Proprio dall'ipotesi cessione della Salernitana parte l'intervista del presidente Iervolino al Corriere della Sera: "Sto pensando di lasciare? Ancora no, però non s i può mai dire. Se fosse per il bene dell’azienda farei un passo indietro. Sono già arrivate telefonate ai miei manager, per ora non se ne parla. La Salernitana sta vivendo una stagione pessima ma questo è il momento di restare in sella".

    IL RAPPORTO CON SALERNO - Un rapporto difficile quello con Salerno, anche perché Iervolino all'inizio era visto come tifoso del Napoli: "Lo ero, certo - spiega il numero uno della Salernitana -. Ho vissuto allo stadio gli anni di Maradona, ma è un po’ come quando sei innamoratissimo di una donna, poi all’improvviso ne incontri un’altra e perdi la testa. La piazza di Salerno mi ha dato emotivamente tanto. Sono stato per tre anni il presidente più amato. Non avevo messo in conto di vivere una stagione come questa, né di ritrovarmi a spiegare ai miei figli il perché delle minacce, le offese e degli attacchi social che ho subito negli ultimi mesi. Ho fatto anche io tanti errori: quattro allenatori in pochi mesi sono il frutto di scelte non lucide, per dare una risposta a una piazza che vede il presidente di calcio come il sacerdote di una setta: devi individuare il colpevole. Dovevo fidarmi del mio intuito, non essere condizionabile ed essere più presente".

    RIVOLUZIONE CON LA RETROCESSIONE - La retrocessione si fa sempre più vicina, Iervolino conferma di aver messo in conto questo scenario: "Certo, anche se l’aritmetica ci tiene ancora in gioco. Mi sto guardando attorno, voglio riflettere bene. E le assicuro che ci sarà una rivoluzione. La categoria è differente e farò scelte in funzione di un progetto sano".

    CALCIO MALATO - Iervolino poi si sofferma sulla situazione del calcio in Italia e non solo: "Non però nell’accezione negativa, non è marcio. Vive un disagio rispetto alla contemporaneità dell’economia. Può cambiarlo in autonomia la Lega, la Federazione, che si sta muovendo, ma manca il sussulto di orgoglio dei club. L’industria del calcio vive una tranquilla rassegnazione nel non muovere nulla, questo mi spaventa. C’è la necessità di cambiare, ed è un sentimento diffuso, però poi non si fa nulla. Basterebbe un tratto di penna: le regole. Rispetto a quanto incassi non puoi spendere un euro in più, come in Germania. Andrebbe rivista la contrattualistica di calciatori e agenti: dove sta scritto che un giocatore che è un dipendente ha solo diritti e non doveri? Sono strapagati e se le l oro prestazioni non sono al’altezza, la colpa è sempre degli altri. Abbiamo miliardi di debiti in tutto il sistema, così il calcio muore".

    SOUSA, INZAGHI, LIVERANI E COLANTUONO - Quattro allenatori in questa stagione, più l'esonero di Davide Nicola la scorsa. Iervolino entra nella spinosa questione allenatori: "A Nicola ho fatto un grande torto, inutile girarci attorno, è il mio cruccio. Sousa è il migliore tecnico che abbia mai incontrato, intelligentissimo. Ma quest’anno ambiva a qualcosa di più importante, ci siamo anche dati un momento per riflettere, lui parlò con il Napoli, poi è tornato ma non era abbastanza motivato. Inzaghi è un rimpianto, grande persona. Il calcio ha bisogno di figure come lui: potevo riprenderlo ma avrei fatto un altro errore. Liverani lo ha voluto Sabatini, ma non si sono innescati i meccanismi. Colantuono ama Salerno, è con noi da tempo".

    SABATINI E IL FUTURO - Il presidente della Salernitana, infine, si sofferma anche sulla figura di Walter Sabatini e dà indicazioni sul futuro: "Uomo di esperienza riconosciuta ma il suo stato di salute non gli ha consentito di essere presente, e quindi non ha portato quello che mi auguravo, quando è arrivato eravamo a 3 punti dalla zona salvezza. L'anno prossimo? Sceglierò uomini di mondo e meno di calcio, che sono troppo autoreferenziali. Invece voglio i giovani, voglio sperimentare. Se mi piace un allenatore di Serie D che ritengo bravo lo porto. Basta con i nomi, non sono questi che danno credibilità al progetto. Non sono entrato nel calcio per avere visibilità, non ne avevo bisogno".

    Commenti

    (3)

    Scrivi il tuo commento

    grazieadiononsonodaa
    grazieadiononsonodaa

    Hanno voluto cacciare a tutti i costi Lotito e questi sono i risultati...

    • 2
    • 7

    Altre Notizie