
Roma, Mancini resta in pole ma occhio al Rudi Garcia bis. Il giallo sui Friedkin a Ladispoli
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NOMI PIU' DEBOLI – Venendo al capitolo del nuovo allenatore, che sarebbe il terzo di questa stagione dopo gli allontanamenti di Daniele De Rossi e Ivan Juric, il toto-nomi continua a comprendere una lista piuttosto nutrita, dalla quale però rischiano di uscire definitivamente due profili stranieri accostati alla panchina della Roma. Non arrivano conferme sull'ex Borussia Dortmund Edin Terzic - finalista in Champions League lo scorso anno e allenatore del centrale romanista Mats Hummels - che al momento si trova in Inghilterra. Era stato già contattato dopo l’esonero di De Rossi, ma la scelta è poi ricaduta su Juric. Frank Lampard è stato proposto a sua volta, ma è un profilo che da più parti è giudicato inadatto per una piazza in fibrillazione come quella giallorossa. Non allena dall'ultima esperienza alla guida del Chelsea nel finale della stagione 2022/2023 e inoltre sulle sue tracce c’è anche il Coventry. Nulla di fatto infine per quanto concerne un possibile ritorno di Daniele De Rossi, legato contrattualmente alla Roma fino all'estate 2027, nonostante le parole di riavvicinamento espresse dal diretto interessato in occasione di un evento a Coverciano.
Resta tuttavia al momento in pole la candidatura di Roberto Mancini, ma l’ex ct della Nazionale vorrebbe un contratto di almeno due anni e mezzo e uno stipendio superiore ai 5 milioni. Per quanto concerne le altre piste emerse nelle ultime ore, si allontana l'ipotesi Paulo Sousa, che ha una clausola alta per liberarlo dal vincolo coi qatarioti dello Shabab Al-Ahli e sarebbe difficile arrivare anche a Vincenzo Montella, attuale ct della Turchia. Occhio infine ad un nome sorpresa dei Friedkin, che negli ultimi anni hanno abituato la piazza a questi colpi di scena e che dal quartiere generale in Europa di Londra saranno chiamati a brevissimo a sciogliere i dubbi.