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  • Casagrande a CM: 'Torino, bentornato in Europa. Un consiglio a Cerci? Niente Milan, in granata sei felice'

    Casagrande a CM: 'Torino, bentornato in Europa. Un consiglio a Cerci? Niente Milan, in granata sei felice'

    • Alessandro Salvatico
    Non è semplice contattare Walter Junior Casagrande. Non lo è perchè l'ex bomber di Ascoli e Torino e prima ancora campione d'Europa con il Porto, è sempre stato timido e riservato e ancor più lo è diventato con l'aumento della frequenza con cui lo cercano dall'Italia, da quando ha choccato il mondo con la sua dolente autobiografia che racconta la discesa agli inferi di una stella finita nel gorgo della droga e dell'alcol. Ma o Casão, attualmente noto commentatore di Rede Globo, non riesce a dire di no al Torino.

    E così, Casagrande, vent'anni dopo i granata sono di nuovo in Europa.
    Ho visto, ho seguito e per me è causa di grande felicità.

    Ventidue anni fa, invece, la doppia finale con l'Ajax: all'andata, una meravigliosa doppietta firmata Casagrande.
    Già, ma avrei dovuto farne un terzo...così non servì a nulla. Se non ad aumentare il rammarico. Devo ammettere comunque che riuscire a fare due bei gol in una finale europea, io che per infortunio avevo dovuto saltare quella di Coppa dei Campioni con il Porto, è stato esaltante, anche perchè intorno c'era una tifoseria che metteva i brividi. Letteralmente i brividi.

    Al ritorno, invece, timbrò uno dei tre pali di quella serata maledetta...
    Uno dei dolori più grandi della mia carriera. Avremmo meritato, anzi no: strameritato quella coppa. La meritava quella squadra e la meritava il Toro inteso nella sua storia e nella sua gente.

    Da allora, i tifosi in Maratona cantano “Torneremo ad Amsterdam”.
    Le cose non sono andate benissime al Torino negli anni seguenti, ma quest'anno si torna dove si deve stare. Non sarà Amsterdam, ma fa lo stesso, sarà... Dov'è già che si gioca la finale?

    Varsavia.
    Già, Varsavia. Faremo finta che Varsavia sia Amsterdam (ride)!

    A pennellare cross per il suo temibile colpo di testa c'era Lentini, oggi c'è Cerci. Vede similitudini fra i due? L'ha visto in Brasile?
    Ai Mondiali l'ho visto ma per quel poco che è stato mandato in campo e purtroppo anche per quel poco che l'Italia è rimasta qui, dal momento che è stata eliminata presto, cosa che mi ha sorpreso molto. Mi sembra comunque che Cerci punti più la porta che non il cross, come faceva Gigi. E' comunque anche una cosa figlia dell'evoluzione tattica dei tempi, oggi gil esterni giocano più così che non come si faceva con Mondonico.

    Lentini lasciò quel Toro per il Milan. Cerci cosa dovrebbe fare?
    Sono l'ultimo che può dare consigli. Gli dico solo di fare quel che lo renderebbe felice e mi pare che al Toro lo sia diventato. Non so se lo sia ancora, però...

    Cosa potrà fare questo Torino in Europa?
    Ci sono squadre attrezzate e con grande budget che puntano alla vittoria, il Toro può pensare a fare bella figura e ad accumulare esperienza da usare poi negli anni successivi, per arrivare sempre più avanti.

    Un pensiero anche per l'Ascoli, che ora cerca di risalire dopo un doloroso fallimento?
    Ho lasciato un gran pezzo del mio cuore lì e anche degli amici; sono stati anni meravigliosi, spero che la società riesca a tornare in B il più presto possibile.

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