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  • Caso Fernandes, lo Sporting: 'La Sampdoria non ha diritti'. La situazione

    Caso Fernandes, lo Sporting: 'La Sampdoria non ha diritti'. La situazione

    • Lorenzo Montaldo
    La vicenda Bruno Fernandes sta diventando un vero e proprio caso mediatico sull'asse Italia-Portogallo, inasprendo sempre più i rapporti tra la Sampdoria e lo Sporting Lisbona. La vicenda ormai è nota: all'epoca del trasferimento del trequartista portoghese da Genova a Lisbona, il Doria aveva inserito nell'affare una clausola che prevedeva il 10% alla Samp in caso di futura cessione del calciatore. Dopo il trasferimento dell'ex blucerchiato al Manchester United per 53 milioni, quindi, alla Samp sarebbero dovuti entrare circa 5 milioni di euro (secondo altre fonti 4,6). Cifra che però non è mai arrivata a Corte Lambruschini.

    Per questo motivo la Samp ha deciso di presentare, lo scorso 3 aprile, un ricorso alla Fifa lamentando appunto il mancanto pagamento da parte dello Sporting. "​Il 3 aprile 2020 la Sampdoria ha presentato un ricorso contro lo Sporting in relazione agli obblighi finanziari per il trasferimento del calciatore portoghese Bruno Fernandes. La questione è attualmente oggetto di indagine dunque non possiamo fornire ulteriori commenti" è stato lo scarno comunicato diramato dal principale organo calcistico mondiale.

    Ieri però è arrivata anche la risposta proprio dello Sporting Lisbona tramite una nota ufficiale. La spiegazione biancoverde è che ​la rescissione unilaterale del contratto del giocatore nel 2018, prima di firmare il nuovo contratto, avrebbe di fatto soppresso la clausola. Quindi, secondo i 'Leoni' di Portogallo, la Samp non avrebbe più alcun diritto su Fernandes. "La clausola accordata con la Sampdoria ha perso la validità legale quando Bruno Fernandes ha firmato il nuovo contratto con lo Sporting Clube de Portugal. Di conseguenza, la Sampdoria non ha nessun diritto sui contratti firmati successivamente" hanno scritto i dirigenti dello Sporting, citando anche il supporto giuridico dell'arbitrato del Tas/Cas. La decisione finale a  questo punto spetterà solo alla Fifa.

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