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  • Il Milan studia Cambiaso, il dirigente mancato che piaceva a Berlusconi

    Il Milan studia Cambiaso, il dirigente mancato che piaceva a Berlusconi

    • Francesco Guerrieri
    La storia di Andrea Cambiaso inizia su un seggiolino della gradinata Nord, stadio Marassi. Sciarpa rossoblù al collo e occhi che brillano quando guarda il campo. Sogna di fare il calciatore, ma la famiglia lo vede in giacca e cravatta: "Vorremmo che prendessi un'altra strada" gli ripete il padre dirigente d'azienda. Lo vorrebbe lì, vicino a lui. Andrea però non ha mai avuto dubbi: scarpini ai piedi e un pallone sotto braccio, quello sarebbe stato il suo futuro. Insieme al padre ci stava sì, ma la domenica a tifare per il 'suo' Genoa.

    NEL MIRINO DELLE BIG - Quei colori ce l'ha tatuati sul cuore, ed è per questo che a gennaio l'esterno sinistro classe 2000 non si è voluto far distrarre dalle voci di mercato per concentrarsi solo sulla salvezza della squadra. Si erano informate Juve e Napoli, per l'estate piace molto al Milan come sostituto di Ballo-Touré in partenza, e i rossoneri hanno già avviato i primi contatti (QUI i dettagli). 

    SERIE D - Da raccattapalle faceva a gara con gli amici per chi si dovesse piazzare sotto la Nord, e pazienza se una volta Gilardino l'ha travolto durante un'esultanza. Perché il calcio è emozione e passione, in ogni categoria. Andrea l'ha scoperto in Serie D con l'Albissola: giocava in tutti i ruoli tranne che da terzino, si allenava a testa bassa in una squadra dove il calcio era più un hobby che un lavoro; alcuni consegnavano pizze, altri studiavano lingue. Poi c'era lui, quel diciassettenne silenzioso che pensava solo al pallone: "La prima volta che abbiamo sentito la tua voce è stato nel girone di ritorno!" scherzavano i compagni. 

    IL DOPPIO NO - Nelle giovanili del Genoa ha sempre avuto difficoltà a emergere, la svolta arriva nel 2020 in prestito a Empoli. Poche partite con Dionisi - sette per la precisione - ma la sensazione che quel ragazzo abbia qualcosa in più: il presidente Corsi mette 2,5 milioni sul piatto per prenderlo a titolo definitivo, il ds Marroccu prende tempo e lo fa vedere a Ballardini. Risposta secco: "Non si tocca". Prima ancora ci aveva provato il Monza di Berlusconi, con tanto di telefonata di Galliani al suo agente (QUI la nostra intervista). Il Genoa ha sempre puntato sul giocatore, Ballardini l'ha fatto debuttare in Serie A e alla seconda partita aveva già segnato il suo primo gol (col Napoli). Sguardo in gradinata Nord per cercare gli amici di sempre e un pensiero verso il cielo: "Lo dedico a mio nonno, era un genoano sfegatato". Proprio come lui, che in estate potrebbe lasciare un pezzo di cuore a Genova per decollare verso una big. 

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