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Inter, perdere Tonali per assecondare Conte è una follia. Neanche Mourinho fu accontentato nell'anno del Triplete
ASSECONDARE CONTE - Una strategia quantomeno criticabile, non tanto perché il profilo di Tonali non sia ritenuto valido o all'altezza dell'Inter (del resto sono noti i contatti e una trattativa portata avanti da tempo con contatti telefonici anche diretti fra staff tecnico e giocatore), quanto perché messo in secondo piano rispetto alle richieste presentate da Antonio Conte alla proprietà durante l'incontro "chiarificatore" dei giorni scorsi. L'allenatore salentino vuole prima di tutto l'inserimento in rosa di giocatori con esperienza internazionale, in grado di vincere subito senza se e senza ma e, soltanto in seguito, accoglierà in rosa anche giocatore di grande prospettiva. E poco importa se il budget a disposizione di Marotta e Ausilio non consentirà l'assalto al centrocampista bresciano.
NEANCHE MOURINHO - Le priorità sono altre, anche a costo di sacrificare scelte che invece potrebbero risultare vincenti per il futuro. Assecondare Conte in tutto e per tutto è una decisione che espone l'Inter a rischi mai corsi in passato, neanche nella stagione 2009/2010 quando José Mourinho, l'allenatore che al termine della stagione vinse il Triplete, chiese e non ottenne praticamente nessuno degli obiettivi di mercato estivi. Lo Special One voleva Carvalho, Lampard e Deco, ma arrivarono Lucio, Thiago Motta e Sneijder e quella diventò l'Inter più forte degli ultimi decenni. Una prova, magari non l'unica, che non sempre le volontà di un allenatore portino al successo garantito. E rischiare di perdere un giocatore come Tonali per seguire questa strategia vale questo rischio, non tanto nell'immediato, quanto per il futuro? La risposta per noi è no. Marotta lo sa e Cellino lo aspetta (LEGGI QUI), ma non ancora per molto...