Monchi: "Portare i giocatori alla Roma non era facile come all'Aston Villa. Rashford e Asensio? L'idea iniziale era diversa"
Il direttore sportivo dell'Aston Villa e storico ex della Roma, Monchi, ha parlato a Sky nel prepartita della sfida valida per l'andata dei quarti di finale di Champions League contro il Paris Saint Germain. Tanti i temi trattati a partire dal confronto fra le piazze dei villans e quella giallorossa fino al super mercato invernale che ha portato alla corte di Unai Emery giocatori del calibro di Rashford e Asensio.
IL SEGRETO - "C'è tanto lavoro dietro. L'Importante però è l'allenatore. Unai ha fatto tutto, il percorso dopo il suo arrivo è stato importante. Subito abbiamo giocato la Conference, poi ci siamo qualificati in Champions e ora ci giochiamo i quarti di finale".
RASHFORD E ASENSIO - 2La cosa importante per me è stato cercare di prendere dei giocatori che si adattassero al modulo di Unai. Che potessero inserirsi nei ruoli".
ROMA VS ASTON VILLA - "Portare i giocatori alla Roma non era facile, è un club grandissimo e che ha tanta pressione. L'Aston Villa sta diventando lo stesso perché stiamo crescendo tanto. Alla Roma non era facile perché è una squadra dove devi arrivare a guadagnare sempre.
IL MERCATO INVERNALE - "La prima idea di questo mercato invernale non era questa. Il problema è che sono usciti Buendia e Duran, e dovevamo fare le cose giuste per sostituirli. Se si guarda Asensio e Rashford sono arrivati negli ultimi tre giorni"
EMERY - "Lui è un gran lavoratore e gli piace davvero tanto il calcio. Lui arriva alle 8 del mattino e va via la sera dal centro sportivo. Con la dirigenza e con me ci conosciamo da tanti anni e sappiamo come confrontarci".
IL DS DALLA SPAGNA ALL'INGHILTERRA - "Più o meno è lo stesso. Qui è più tranquillo fuori dal campo perché posso scendere per strada senza che mi debbano fermare e che mi fermino. Qui conta l'allenatore, il ds sta molto più nelle retrovie"