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    Palermomania: è arrivato il momento di parlare dei tifosi 'strisciati'?

    Palermomania: è arrivato il momento di parlare dei tifosi 'strisciati'?

    • Alberto Giambruno
    Avremmo potuto iniziare il nostro consueto corner settimanale scrivendo "è ancora cocente la delusione in casa Palermo per il mancato approdo ai playoff". E invece... mica poi tanto. Si susseguono infatti dichiarazioni dei protagonisti, condite da termini come "assestamento" e "stabilità della categoria". Bene, forse. Del resto si sapeva che sarebbe stato un campionato utile per mantenere la cadetteria senza sorprese finali, la permanenza in B era il vero obiettivo stagionale e quindi bisogna solo complimentarsi per averlo raggiunto.

    Ma se c'è una cosa che al tifoso è mancata, in questo finale di stagione, è stata la possibilità di sognare. Come accaduto dodici mesi addietro, quando una squadra (quella di Baldini) approdava agli spareggi come autentica Cenerentola e senza i favori del pronostico, vincendo grazie (soprattutto) all'entusiasmo della propria gente. E con tanto fattore C, giusto ricordarlo.

    Si potrebbe parlare poi dell'annosa questione, mai sopita, degli strisciati. Ovvero, di quei 'tifosi' che si recano allo stadio solo per gli appuntamenti decisivi, solo per poter dire "io c'ero". Come accaduto all'Olimpico nel 2011 per la Finale di Coppa Italia. Come accaduto un anno prima nello scontro diretto Champions con la Sampdoria. Come accade spesso e volentieri, insomma. Pronti a salire sul carro se le cose vanno bene, ma altrettanto pronti a fischiare se il risultato non è quello sperato. Del resto Mirri lo dichiarò non molto tempo fa: "I veri tifosi del Palermo sono 5000". A loro dedicheremo, prima o poi, spazio.

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