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  • Un cappuccino con Sconcerti: juventini in crisi di nervi, non si tifa solo per vincere

    Un cappuccino con Sconcerti: juventini in crisi di nervi, non si tifa solo per vincere

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    E’ interessante osservare la crisi di nervi degli juventini anche in tempi neutri come questi di nazionale. Non si smette di attaccare Pirlo, anzi si allarga la critica a dirigenti e proprietà. Mettiamo pure che Agnelli, Nedved e Paratici abbiano sbagliato, che la Juve sia stata costretta a interrompere una striscia di risultati che non ha precedenti. E allora, dov’è il problema? Il buon tifoso sta lì anche per accettare, non solo per vincere. Altrimenti non è un tifoso, è un saprofita. Si prende il meglio di una cosa dando il proprio minimo. 

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    Mi sembra che nel periodo dei social la Juve sia diventata la prima della categoria. La conseguenza è che questo l’allarga, la dilata, ne inflaziona l’immagine e la qualità. La differenza della Juve, il suo secolo di aristocrazia industriale, di privilegi conquistati sul campo, vengono dimenticati dallo spargersi di scismi qualunque fino alle periferie dell’impero. Così alla fine la Juve stessa diventa periferia. Il bisogno di vincere sempre è il bisogno di chi non ha mai combattuto, altrimenti conoscerebbe i diritti e i limiti dei contendenti. E saprebbe che essere juventini non è un privilegio né una distinzione, è solo una scelta libera a tutti. 

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