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  • Arbitri e Tosel, siete sordi? Il razzismo non si combatte a palle di carta...

    Arbitri e Tosel, siete sordi? Il razzismo non si combatte a palle di carta...

    • Marco Guidi

     

    Le parole feriscono più della spada. Figuriamoci se possono essere comparate alle palle di carta. Eppure i beceri "buuu" razzisti che rimbombano di sovente nei nostri stadi valgono giusto qualche mila euro in più di un innocuo lancio di fogli di giornale.
     
    Di che parliamo? Ma dei provvedimenti del giudice sportivo Tosel sulla giornata di ieri, naturalmente. Cominciamo da Lazio-Roma, il derby della Capitale. Uno spot per l'Italia in tutto il mondo. Che è successo? Nulla di nuovo. Dalla curva della Lazio si alzano i "buuu" ogniqualvolta tocca palla il difensore della Roma Juan. Maglia giallorossa, pelle nera. E da avversario si passa agevolmente a nemico. Uno spettacolo indegno, che costa alla Lazio 20mila euro di sanzione per responsabilità oggettiva. E gli incivili? La passano liscia.
     
    Come è lontana l'Inghilterra, dove un tifoso del Chelsea a gennaio venne arrestato per aver insultato Anton Ferdinand a Stamford Bridge durante la partita con il Qpr. O dove un giocatore di fama (Luis Suarez) si becca 8 giornate di squalifica per una parola decisamente fuoriluogo a un avversario di colore.
     
    Le regole (sportive) prevedono la sospensione della partita in casi simili. Ma il buon Bergonzi doveva avere le orecchie ben tappate all'Olimpico e non ha preso provvedimenti. Come il collega Tagliavento a San Siro per Milan-Juve (buuu a Muntari, 10mila euro di multa, altra pessima figura del calcio italiano) una settimana fa. E come tante altre giacchette nere prima di loro.
     
    La cosa fa ancora più rabbia quando scorrendo il comunicato del giudice sportivo Tosel sulle sanzioni della settimana, ti imbatti in un caso al limite del ridicolo. L'Inter è infatti stata punita con 5mila euro di multa per due (2!) lanci di palle di carta pressata al quarto uomo. Per carità, un gesto che va condannato, ma che ci sentiamo di dire abbia un peso specifico nemmeno paragonabile all'inciviltà dei cori contro chi ha il colore della pelle o il passaporto diverso dal nostro. 
     
    Eppure a scuola per la cosiddetta "cerbottana" con la penna bic rischiavi al massimo una nota sul quaderno. Ma evidentemente al nostro calcio la goliardia fa paura almeno quanto il razzismo. Poveri noi... 

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