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  • Atalantamania: verso Valencia come una finale, anzi...di più!

    Atalantamania: verso Valencia come una finale, anzi...di più!

    • Marina Belotti
    Neppure in un luminoso giorno di sole e di riposo, quando incontrare in giro un calciatore dell’Atalanta era un gioco fin troppo facile, si vedono nerazzurri passeggiare con le famiglie tra il centro e Città Alta. La società sta prendendo tutte le precauzioni necessarie per preservare giocatori e staff dall'emergenza sanitaria, Zingonia è deserta perché la maggior parte dei dipendenti lavora da casa. Ma se finora la testa, in questo clima incerto, non è riuscita a essere del tutto sgombra dai cattivi pensieri, la partita di Valencia aiuterà moltissimo perché le difficoltà da analizzare sono tante e tutte dietro l’angolo.
     
    TESTA ALLE GOLEADE-
    E invece che stare troppo a pensare se dopo il gol ci si abbraccerà o si resterà a 1 metro di distanza (questa regola non vale contro il portiere avversario!), è bene innanzitutto realizzarli quei gol. Perché Parejo ieri è tornato a segno e ora il suo obiettivo è scagliare almeno tre frecce nel sacco nerazzurro. Impedire a Gameiro e compagni di muoversi e invadere l’area piccola sarà troppo difficile, considerato anche il probabilissimo forfait di Toloi, la Dea non è mai stata capace né di chiudersi né tantomeno di gestire un risultato. A Valencia dovrà solo fare una cosa, quella che le riesce meglio di tutte: attaccare, bucare gli spazi, magari sfruttando per una volta anche qualche contropiede. Con un 4-1 a suo favore all’andata è difficile da credere, ma questa Atalanta per fare bene e strappare i quarti ai giallorossi dovrà scendere in campo al Mestalla con l’unico obiettivo di segnare, segnare, e ancora segnare. Ogni gol vale doppio in casa del nemico, ogni spinta in avanti ruba minuti preziosi all’avversario che partirà forsennato all’attacco di Gollini. Più reti insacchi, più il Valencia cederà, orfano della spinta dei suoi ‘aficionados’. La Dea deve avere in testa le goleade di Torino, Milan, Parma e Lecce, con un appunto su quest’ultimo.
     
    TIRO A SEGNO- Al Via del Mare è mancato l’atteggiamento corretto e deve essere d’insegnamento. I nerazzurri sono entrati in campo sottovalutando il nemico, concedendogli tantissimo, forse ingannati da quell’autogol che sapeva troppo di regalo, hanno sbagliato approccio e buttato via un tempo. Da 2-0 a 2-2 è stato un attimo e se con il Lecce se lo sono potuti permettere, con i giallorossi spagnoli un errore del genere sarà fatale. La squadra di mister Gasperini ha dalla sua più di un risultato, ma il tecnico dovrà preparare gli 11 a una finale. Conta solo vincere.

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