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  • C'è in gioco lo scudetto, ma il Napoli si impegna solo un tempo: che brutto colpo. Questa Fiorentina è da Europa

    C'è in gioco lo scudetto, ma il Napoli si impegna solo un tempo: che brutto colpo. Questa Fiorentina è da Europa

    • Francesco Marolda
      Francesco Marolda
    La Fiorentina gioca - e bene - dal primo all’ultimo minuto, il Napoli, invece, si dà da fare solo per un tempo: il secondo, dopo aver sbagliato clamorosamente il primo. Come dire che la Fiorentina il successo l’ha sicuramente meritato, mentre il Napoli non ha fatto tutto quello che poteva. E che doveva, per continuare nella sua rincorsa allo scudetto. Brutto e forse anche irrimediabile colpo, dunque, per la squadra di Spalletti, mentre la Fiorentina legittima - e come! – la sua voglia d’Europa. Nico Gonzalez nel primo tempo, Ikone e Cabral nel secondo i firmatari di questo  successo che però appartiene alla squadra intera; di Mertens e Osimhen, invece, i gol dell’illusione. E della tristezza per i cinquantacinquemila dello stadio.  

    Partiamo da Spalletti. “Quella che al Napoli non manca – aveva detto -  è la consapevolezza del momento”. La sua importanza. Persino la sua storicità. Giusto. Sarà stato anche così, ma al di là dello scudetto disegnato nei pensieri azzurri, sarebbe stato meglio se Insigne e soci avessero avuto nella testa anche la consapevolezza dello spessore di chi gli sarebbe stato di fronte di lì a poco. Perché la Fiorentina oltre ad aver chiaro il principio del gioco di Italiano - recupero immediato e attacco rapido, furioso, velenoso - è pure squadra libera di mente. Certo, l’Europa League è alla sua portata e giocherà per quella, ma nessun peso, nessuna voglia di caricarsi oltre il dovuto di impegni e di doveri. E poi si sa, la Fiorentina non si risparmia e non risparmia nulla agli avversari. Figuriamoci al Napoli, che qui al San Diego al primo colpo già buttò fuori dalla coppa Italia. Ma non è tutto. Se il Napoli va immediatamente in crisi e in questa crisi resta intrappolato per tutto il primo tempo è perché non s’accorge che la partita non gli sta venendo così come l’aveva preparata.

    Insomma, al Napoli il conto non torna. Aveva previsto una Fiorentina con la difesa alta e “punibile”  regalando profondità al suo centravanti e si ritrova, invece, con un Italiano che sfrutta proprio questo per far bella figura. Tanto da chiudere già in vantaggio a metà gara grazie a Nico Gonzalez che (29’) stende Ospina con una cannonata che chiude un lungo balletto del pallone in area azzurra. Il resto, in verità è poca cosa, tant’è che l’unica emozione la regala Osimhen segnando, però in netto fuori gioco.     

    Va così, mezza partita. Ma è chiaro che il Napoli non può rassegnarsi. Infatti, Spalletti, capito l’errore d’impostazione e verificata la necessità di assicurare al centravanti più assistenza, oltre che di ritrovare una manovra onesta in mezzo al campo, richiama immediatamente Politano per Lozano e dieci minuti dopo toglie dal campo anche Fabian per “liberare” Mertens. Ebbene, le cose per il Napoli cambiano immediatamente. Perché il disegno cambia (4-3-2-1, adesso); perché Zielinski affianca Lobotka e perché alle spalle di Osimhen ora ci sono Insigne e Mertens. Occupa campo, il Napoli. E gioca. E segna pure. Il pari è una combinazione Osimhen-Mertens con Ciruzzo che subito spiega a tutti che lui in panchina non può e non vuole starci. 

    Sì, sembra inizio d’una partita nuova. Ma non è così. Non è così perché dall’altra parte c’è la Fiorentina che non s’avvilisce, che non si scompone, che continua a giocare come sa, mentre Italiano la corregge appena: fuori Saponara e Duncan e dentro Maleh e Ikone. E il risultato è che proprio il giovanotto francese appena tocca palla riporta su la Fiorentina. Nico Gonzalez (66’) lo pesca dalla destra e lui, lasciato solo soletto da Zanoli, incrocia e batte Ospina non proprio senza colpe. 

    Brutta mazzata per il Napoli. E infatti, ancora sbanda ed è confuso quando Rrahmani perde palla in mezzo al campo e fa ripartire i viola. Cabral (73’) ha spazio, aggira Lobotka e disegna un destro a giro rasoterra che porta il conto della Fiorentina a tre con Ospina anche stavolta non proprio senza macchia. Ma non finisce qua. Fuori Lobotka e uno stanco Insigne e dentro Demme ed Elmas. Trova nuova vivacità il Napoli. E trova pure il secondo gol. Con Osimhen, il quale raccoglie col petto un cross da destra, aggira Igor (stravolto dalla fatica) e prima che il pallone tocchi terra spara e segna. Gran gol e bella partita. Ma dolce per la Fiorentina e amara assai per il povero Spalletti e compagnia.


    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Napoli-Fiorentina 2-3


    Marcatori: 29' p.t. Nico Gonzalez (F), 13' s.t. Mertens (N), 22' s.t. Ikoné (F), 27' s.t. Cabral (F), 40' s.t. Osimhen (N).

    Assist: 13' s.t. Osimhen (N), 22' s.t. Nico Gonzalez (F), 40' s.t. Mario Rui (N).

    Napoli (4-3-3): Ospina; Zanoli, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui (41' s.t. Ghoulam); Fabián Ruiz (11' s.t. Mertens), Lobotka (35' s.t. Demme), Zielinski; Politano (1' s.t. Lozano), Osimhen, Insigne (35' s.t. Elmas). All. Spalletti.

    Fiorentina (4-3-3): Terracciano; Venuti, Milenkovic, Igor (41' s.t. Martinez Quarta), Biraghi; Castrovilli, Amrabat, Duncan (20' s.t. Maleh); Nico Gonzalez (41' s.t. Callejon), Cabral (41' s.t. Kokorin), Saponara (20' s.t. Ikoné). All. Italiano.

    Arbitro: Mariani di Aprilia.

    Ammoniti: 11' p.t. Milenkovic (F), 27' s.t. Cabral (F).

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