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  • Delvecchio: 'La Sampdoria lì mi mette tristezza. Il Lecce sorprende'

    Delvecchio: 'La Sampdoria lì mi mette tristezza. Il Lecce sorprende'

    Per Sampdoria-Lecce ci sarà uno spettatore molto particolare. Si tratta di Gennaro Delvecchio, ex calciatore blucerchiato ancora molto amato a Genova e attualmente responsabile del settore giovanile salentino. "Non posso negare che questa cosa mi metta un po’ di tristezza" ha detto l'ex centrocampista a Il Secolo XIX parlando del momento della Samp. "Il destino è crudele. Io tifo per il Lecce che mi sta dando una grande opportunità, ma sono convinto che la Samp si tirerà presto fuori dai guai. È una situazione molto strana. Le vicende societarie possono aver influito sull’ambiente e sulla squadra. Lo stesso Di Francesco ne ha risentito".

    Impensabile immaginare Samp-Lecce come uno scontro salvezza in estate: "Sinceramente no. La Samp non è una squadra costruita solo per salvarsi, sono sicuro che non resterà ancora a lungo nelle zone basse della classifica. Il Lecce? Nessuno si aspettava che potessimo avere 8 punti dopo 9 partite con un calendario difficilissimo. Abbiamo già affrontato Inter, Napoli, Juve, Atalanta e Milan. La gara contro la Juve ha aumentato la nostra consapevolezza. Questa squadra forse non ha grandi nomi, ma neppure degli sconosciuti: Babacar, Lapadula, Rossettini e i vari Falco e Mancosu che hanno raggiunto la loro piena maturazione".

    La Samp affronterà la sfida come la partita della vita: "Per loro questa è una gara fondamentale, quasi da ultima spiaggia. Troveremo un ambiente particolare e dovremo essere bravi a sfruttare il nostro momento di forma. Quagliarella? Per lui, come per gli altri, è una questione mentale. Tornerà a fare gol come ha sempre fatto. Ranieri? Chi meglio di lui potrebbe affrontare questa situazione? E' un grande allenatore e una grande persona, per la Samp sarà un valore aggiunto".

    Samp tappa fondamentale nella carriera di Delvecchio: "Ha segnato la mia vita calcistica. Qui ho trovato la mia consacrazione, arrivando anche in Nazionale. Esultanza che ricordo più volentieri? Il saluto militare dopo aver segnato all'Inter il gol del pari. Era una specie di segnale: 'Mettiamoci sull'attenti'. Poi lo hanno imitato in tanti, anche Quaglia. Ho dedicato quel gol a mio padre interista" conclude Delvecchio.

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