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Ecco perché Icardi non serve alla Juve e nemmeno al Napoli

Ecco perché Icardi non serve alla Juve e nemmeno al Napoli

  • Alberto Polverosi
    Alberto Polverosi
Premessa tecnica: per noi Icardi non sposterebbe granché gli equilibri del campionato né se finisse alla Juve, né se finisse al Napoli. Anzi, per il calcio che hanno in mente Sarri e Ancelotti, e per come stanno immaginando le loro prossime squadre, l’arrivo dell’attaccante nerazzurro potrebbe creare qualche problema sia all’una che all’altra.

   

IL CENTRAVANTI E’ CR7.
L’argentino è un centravanti fisso, che più fisso non si può. Per quanto Spalletti si sia sforzato (prima della rottura) nelle stagioni scorse spingendolo a integrarsi nella manovra, è rimasto un solista, un attaccante che aspetta il gioco e non lo favorisce. Il calcio di Sarri (anche se sembra ammorbidito dal passaggio alla Juve) non prevede un giocatore così. Se questo è un problema di principio, ce n’è un altro, ancora più difficile da risolvere, che riguarda il merito. Sarri è andato sulla barca di Ronaldo per ottenere l’ok per un cambiamento di ruolo: Cristiano sarà il prossimo centravanti della Juventus, la fantasia (con Ramsey, Rabiot e magari Dybala) si scatenerà alle sue spalle per riempire di assist il portoghese. Nei progetti del nuovo allenatore, CR7 dovrà tornare ai suoi livelli di marcature, 40 gol a stagione. Come diceva Ancelotti quando allenava il Real Madrid: “Il nostro schema preferito? Palla a Ronaldo e corriamo tutti ad abbracciarlo”. Con tutta la stima per Icardi, il paragone con Cristiano potrà reggere (forse) fra due o tre anni, quando lo juventino si avvicinerà alle 40 primavere, adesso no. Adesso Ronaldo è la punta centrale della squadra e Icardi nella Juve potrebbe essere solo la sua riserva. Spostare il fenomeno da un lato per consegnare il centro dell’attacco a Maurito sarebbe un errore che la Juve non commetterà.

    

MEGLIO JAMES. Carlo Ancelotti dal ritiro di Dimaro: «Non mi focalizzerei su un profilo d'area di rigore, ma su uno che migliori la qualità della rosa». Possono bastare queste parole per spiegare quanto sarebbe complicato per Icardi trovare spazio nel Napoli. In caso di aut aut, la preferenza del tecnico, preferenza che sottoscriviamo in toto, è per James Rodriguez. A meno che... A meno che De Laurentiis non stia pensando a una rivoluzione in attacco: ok per il colombiano, ma dentro anche Icardi con la cessione di Milik.

La sensazione è che Ancelotti gradirebbe (eccome) l’arrivo di James, un po’ meno lo scambio Icardi-Milik. I gol parlano nettamente a favore dell’interista: negli ultimi tre campionati di Serie A, Maurito ha segnato con l’Inter 64 gol in 97 partite; negli stessi tre campionati, il polacco (due volte infortunato seriamente) ne ha fatti 27 in 64 gare col Napoli. Ma Milik gioca, recupera, pressa, si muove su tutto il fronte offensivo, Icardi no. Milik è un giocatore d’attacco, Icardi è un attaccante e basta.

   

LA TECNICA. Carletto vuole gioco, vuole qualità (e per questo vuole James), il polacco è congeniale (e a dirla tutta, per aumentare la proprietà tecnica della squadra ancora meglio Mertens) a questo tipo di impostazione. E’ un terminale, ma anche un rifinitore, un costruttore. Con l’argentino dovrebbe cambiare assetto e tipo di manovra, così il Napoli perderebbe quel vantaggio su cui oggi può contare, a differenza di Juve e Inter che hanno cambiato panchina e molti interpreti: la continuità del gioco. Ancelotti non vuole cambiare, vuole solo aumentare il livello della tecnica, cerca un Napoli con più talento. Icardi, cannoniere straordinario, non appartiene a questa linea, anche se Carletto in passato ha avuto un bomber di questo tipo, però più forte e più incisivo dell’argentino: Pippo Inzaghi. 


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