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  • Fiorentina-Montella, rinnovo avvolto nel mistero

    Fiorentina-Montella, rinnovo avvolto nel mistero

    • Luca Cellini

    Ad un anno esatto dall'inizio del Mondiale in Brasile, l'incertezza sulle panchine del campionato italiano è assoluta. La Juventus è guidata da Antonio Conte, due volte campione d'Italia ma assolutamente insoddisfatto dai mancati investimenti dei suoi dirigenti. Scommettereste sul fatto che tra 12 mesi il leccese sarà ancora sulla panchina bianconera? E così vale per Inter e Roma: i nerazzurri si sono affidati al 'sergente' Mazzarri, che però non ha la bacchetta magica, e i giallorossi a Rudi Garcia, poco più che un'incognita, dopo che Allegri, 'dead man walking' sul fronte rossonero, li ha respinti sull'altare del matrimonio. Benitez a Napoli non ha garanzie di permanenza fino a fine stagione perchè ha già fallito in serie A, e il destino di Petkovic è in mano agli umori di Lotito. C'è poi la Fiorentina, che ha Vincenzo Montella. Il tecnico campano è amato, rispettato e sotto molti aspetti assecondato, ma il contratto che lo lega ai viola scade a giugno 2014, così l'Aereoplanino già oggi, a differenza di calciatori quali Ljajic e Seferovic, può promettersi ad un'altra società in vista del prossimo campionato.

    Montella è un professionista al 100%, che si spende al massimo nel suo lavoro, e così pretende dagli altri, tanto da aver scelto di essere affiancato da un importante staff tecnico, che nelle prossime settimane infatti verrà ampliato. E' una persona particolare, per il mondo del calcio: ha imparato a Coverciano le regole del saper rispondere in 'politichese', evita di partecipare alle feste dei club dei tifosi, e non si batte mai la mano sul cuore quando i supporters della sua squadra gli dedicano un coro. Sembra un taciturno, e invece è il classico 'crostino', come si dice a Firenze: non si accontenta mai, pretende il massimo, ragiona e riflette cento volte su ogni cosa. Ecco perchè ha scelto la Fiorentina e non la Roma, un'estate fa: nella Capitale non avrebbe avuto mano libera come sotto la Torre di Maratona, e poi un progetto in viola avrebbe fatto meno fatica a ripartire. Solo che 12 mesi dopo, con un miracoloso quarto posto alle spalle, Montella aveva chiesto ai suoi dirigenti precise garanzie per presentarsi ai nastri di partenza della prossima stagione in condizioni ottimali, e al netto di un mercato ancora in divenire, quelle garanzie non sono arrivate.

    Ecco allora che il suo rinnovo di contratto - che sembrava naturale, la logica conseguenza del riconoscimento del lavoro svolto da lui e dal suo staff - è a tutt'oggi avvolto nel mistero. Al tecnico gigliato non interessano le cifre (gli è stato prospettato un aumento del 30% rispetto all'ingaggio attualmente percepito). Montella vuola vincere, o quantomeno provare a farlo. Dalla chiacchierata avuta con il presidente onorario Andrea Della Valle pochi giorni dopo la 'beffa' dell'ultima giornata di campionato, la sensazione è che quanto richiesto dall'allenatore sia in divenire, ma non ancora concretizzato. Anche perchè Montella ha chiesto anche una politica societaria più decisa, una presenza più assidua della proprietà nelle stanze dei bottoni del calcio italiano, ed un'organizzazione più efficiente in tante piccole cose, dalla risistemazione del centro sportivo alla strutturazione del prossimo ritiro estivo. E' in vacanza, Montella, ma non è contento di questi rallentamenti sull'arrivo del nuovo bomber, così come non è soddisfatto del mancato ampiamento del secondo campo da gioco di Moena, e del fatto che i Della Valle ancora non abbiano dato rassicurazioni certe sul loro impegno in Lega Calcio. Nel frattempo Totti lo ha 'supplicato' di scegliere Roma, nei giorni che seguirono il diniego di Allegri, a Riccardo Bigon lo vorrebbe usare come 'carta d'emergenza' se Benitez dovesse fallire quest'anno; infine il Milan, visto che i rapporti fra lui e Galliani si sono ricuciti. E secondo molti, partire per una nuova stagione senza che ci sia un legame lungo fra Montella e la Fiorentina sarebbe sintomo di grande incertezza.

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