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  • Genoa: Gilardino in apnea, Gasperini cambia

    Genoa: Gilardino in apnea, Gasperini cambia

    • Matteo Oneto

    Ultimo gol su azione datato 8 dicembre 2013, Cagliari-Genoa 2-1. Alberto Gilardino ha passato pochi periodi di questo genere nella sua lunga carriera. Un’apnea di reti che è stata interrotta da due sospiri dagli undici metri, il primo il 6 gennaio contro il Sassuolo e poi venti giorni più tardi a Firenze. Un’inversione di tendenza che suona come un forte campanello di allarme perché il Gila con Gasperini era tornato bomber implacabile, per questo a gennaio non si è mosso, blindato dalla società e dal tecnico. Ora però qualcosa non funziona ma la colpa non è sua. Il bomber che Prandelli potrebbe portare ai Mondiali continua a fare il suo tra lotte spalla a spalla con i difensori, sponde per i compagni e tantissima corsa. Qualcosa non va alle sue spalle.


    Gasperini lo aveva messo al centro del suo 3-4-3, piazzandogli a fianco Juraj Kucka, falsa ala di rara concretezza che in fase difensiva era muro invalicabile e in quella offensiva faceva da raccordo tra il bomber di Biella e la squadra. Da quando lo slovacco è out, il Gasp ha cambiato, anche se di poco, il suo schema tattico e il suo attaccante di riferimento soffre di solitudine come mai in questa stagione. Il derby è stata l’ennesima riprova di come la squadra spesso lo lasci affrontare le difese avversarie senza sostegno. De Ceglie alto a sinistra deve ancora entrare nella parte, Konatè ha ottimi guizzi così come Fetfatzdis, ma Gasperini non ha ancora trovato l’alchimia giusta. Per questo forse già da Livorno proverà ad osare qualcosa di più se non negli uomini almeno nella mentalità. Gilardino ha bisogno di aiuto.


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