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  • Guarin si offre all'Inter: 'Tornerei subito, mi basta un quinto dello stipendio'

    Guarin si offre all'Inter: 'Tornerei subito, mi basta un quinto dello stipendio'

    Fredy Guarin si offre all'Inter. Il centrocampista colombiano ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "L'Inter è la mia famiglia, riportatemi a casa. I soldi non sono un problema, pur di tornare accetterei anche un quinto dello stipendio attuale (guadagna circa 10 milioni di euro, ndr). L'anno scorso ne parlai con Ausilio, ma le condizioni economiche lo impedirono". 

    "In Cina un'esperienza comunque positiva, lo Shanghai Shenhua punta su di me. Personalmente, sta andando bene. Ho due anni di contratto, ci siamo qualificati per la Champions asiatica e abbiamo conquistato la Coppa di Cina. Mi mancano l'Italia e l'Inter, ma non mi pento della scelta". 

    "Sono deluso dagli ultimi risultati dell'Inter, come tutti i tifosi. Ma resto fiducioso per la Champions, questo può essere l'anno della svolta. La squadra è forte e meriterebbe questo traguardo. Nella mia Inter ci furono tanti cambiamenti, i risultati furono una conseguenza. La solidità societaria è fondamentale. Ci chiedevamo chi sarebbe arrivato e come sarebbe stato, ma Suning è una certezza. L'unico merito di Thohir? Aveva tanti impegni extra-calcio, ma lo ringrazio: mi ha fatto sentire importante in ogni modo trattandomi come la star della squadra. Fu lui a propormi il rinnovo dopo la trattativa saltata con la Juventus. Volevo restare, fu Mazzarri a spingere per arrivare a Vucinic. La Juve mi voleva già quando arrivai in Italia, ma avevo fatto la mia scelta. Durante quel gennaio mi consideravano un traditore, ma se l'allenatore ti dice chiaramente di andare via inevitabile fare valutazioni differenti. Moratti è un padre per me, decisivo per la mia permanenza insieme a Zanetti e Cordoba. Ma non posso dimenticare i ragazzi della Curva e la loro manifestazione d'affetto per convincere la società a trattenermi. Nell'anno della finale di Champions a Berlino, ma non importa: sono felice per come sono andate le cose". 

    "L'addio fu posticipato di due anni per il Financial Fair Play. In dirigenza furono chiari: 'Tu e Icardi siete gli unici con un valore economico importante, abbiamo bisogno di denaro'. Nessuno mi obbligò, ovvio, ma la mia cessione fu importante per le casse. Fu l'unico aspetto positivo della mia partenza. Mancini cercò di trattenermi? E' un vincente, grandissimo allenatore e un mio caro amico". 

    "Tornerei subito, è il mio più grande desiderio. I soldi non mi interessano, accetterei di guadagnare molto meno. Ne parlammo già l'estate scorsa: c'era de Boer e parecchia confusione, ma volevo tornare a tutti i costi. Purtroppo la situazione economica di quel momento lo impedì. Il mio futuro sarà ancora cinese? Difficile dirlo. Abbiamo rinnovato l'anno scorso, ora sono allo Shanghai. Poi vedremo... Io sono qui, la strada per Appiano la conosco perfettamente". 

    "Il Mondiale è ormai sfumato? È dura, con Pekerman non parlo da tanto. Ma la speranza è l’ultima a morire, io non mollo: Chi vince lo scudetto? La Juventus rimane la favorita, ha la squadra migliore, ma quanto mi piace la grinta di questo Napoli... Mi cercarono nell’estate 2014, ma fa parte del passato". 
     

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