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  • Il sindaco di Verona: 'Razzismo da contrastare, ho dato alle Iene un pallone come regalo per Balotelli'

    Il sindaco di Verona: 'Razzismo da contrastare, ho dato alle Iene un pallone come regalo per Balotelli'

    Nuovo giorno e nuovo capitolo del romanzo a sfondo razzista che sta tenendo banco nel calcio italiano ma non solo. Nella mattinata di oggi Andrea Bacciga, consigliere comunale veronese e insieme a lui altri 4 membri del Consiglio Comunale di Verona hanno presentato una mozione di "condanna politica per chi diffama la città di Verona". In particolare, Bacciga & Co se la prendono direttamente con Mario Balotelli che, come si legge nella mozione, "durante la partita Hellas Verona-Brescia [...] usciva dal campo accusando di aver ricevuto cori razzisti". I consiglieri sottolineano come "nessuno presente allo stadio udiva tali ululati né il pubblico presente né la panchina del Brescia né i giornalisti". 

    CAMPAGNA MEDIATICA CONTRO VERONA - I consiglieri non ci stanno e denunciano "una campagna mediatica contro la città di Verona" da parte di alcuni politici e di alcuni giornalisti che "non hanno perso occasione di gettare fango sulla città". Città di Verona messa al banco degli imputati da parte della cronaca anche quando "non è accaduto nulla".

    LA RICHIESTA AL SINDACO - Bacciga - già noto alle cronache per aver rivolto ad un gruppo di femministe un saluto fascista nel luglio scorso - ha chiesto al sindaco di "adire vie giudiziali nei confronti del calciatore e di tutti coloro che attaccano Verona diffamandola ingiustamente". 

    IL SINDACO ALLE IENE - Il sindaco di Verona, Federico Sboarina spiega: "Attraverso le Iene, che oggi intervisteranno Balotelli, mi è stato chiesto di donargli qualcosa. C'era un pallone, tra l'altro a me caro, l'ho autografato con una dedica al giocatore. Mi sono un po' adeguato allo spirito delle Iene, che fanno un pò di teatro. Invece quello che è successo domenica va preso molto seriamente, perché la tematica del razzismo è oggettivamente di priorità assoluta da affrontare e contrastare. La questione è che domenica allo stadio nessuno ha sentito quei cori, benché poi siano usciti determinati articoli. Nessun giornalista dei quotidiani nazionali presenti allo stadio, con i quali ho parlato ieri, aveva sentito niente. Se poi ci sono dei singoli, ognuno si assume la responsabilità di quel che dice e fa, e ne risponde. Perché un conto sono i singoli, un conto è appiccicare un'etichetta a una città e a un'intera comunità. Questo è inaccettabile". 
     

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