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  • Inter, Inzaghi: 'Dobbiamo mandare un segnale, la Juve arriva al momento giusto. Difficoltà economiche? Sono felice della mia scelta' VIDEO

    Inter, Inzaghi: 'Dobbiamo mandare un segnale, la Juve arriva al momento giusto. Difficoltà economiche? Sono felice della mia scelta' VIDEO

    • Pasquale Guarro
    Alla vigilia di campionato contro la Juventus, tecnico dell'Inter, Simone Inzaghi, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti nella consueta conferenza stampa da Appiano Gentile. 



    Che partita si aspetta?
    “Penso che sarà una partita molto importante e nello stesso modo penso che non poteva esserci in questo momento partita migliore per dare un segnale forte a noi stessi all’ambiente”.

    Come ha visto Brozovic in questi giorni?
    “Tutti sappiamo quanto sia importante Brozovic e tutti gli altri calciatori. Marcelo è fondamentale nel suo ruolo, ci è mancato e in questi giorni ha lavorato bene. Oggi farà l’intero allenamento insieme a de Vrij e poi vedremo. È un recupero importante”.

    Come hai vissuto in questi giorni la squadra?
    “Siamo stati tutti solo negli ultimi due giorni, ma sappiamo che adesso tocca a noi. Con rabbia e carattere dobbiamo fare una grande prestazione. Sappiamo dov’eravamo fino a qualche mese fa, abbiamo perso punti non per le prestazioni ma per i risultati. Ci aspetta un avversario di grandissimo valore e in uno stadio difficile, ma andremo a giocare con personalità e carattere”.

    Come mai c’è stata questa frenata ad un certo punto?
    “Tutte le squadre di vertice hanno avuto questi momenti. Il nostro è coinciso con sul doppio confronto contro il Liverpool e con il derby perso. A inizio anno avrei messo la firma per essere in questa posizione ai primi di aprile, con una Supercoppa vinta e l’ottavo Champions giocato dopo oltre dieci anni. E inoltre lottiamo per un posto in Champions, che è l’obiettivo che ha posto la società”.

    Con tre punti tornereste prepotentemente in lotta. Cosa ti aspetti?
    “Mi aspetto il risultato, perché per quanto riguarda le prestazioni non sono mai mancate. Anche gli ultimi dati ci dicono che abbiamo creato tanto a dispetto dei soli 7 punti guadagnati. La delusione che c’è è per i risultati e per questo domani vogliamo vincere la partita più impegnativa del nostro cammino da qui alla fine del campionato”.

    Stai preparando questa partita in modo diverso dal solito?
    “Non è una partita uguale alle altre, è il derby d’Italia e incide molto su morale e classifica, anche se non dobbiamo dimenticare che dopo ci saranno partite altrettanto importanti”.

    Avverti troppo scetticismo nei confronti dell’Inter?
    “No, le critiche fanno parte del nostro mestiere e vanno accettate. Io ho l’intelligenza di distinguere le critiche costruttive che ci migliorano giornalmente. Quelle costruite ad arte da qualcuno so da dove vengono e non le prendo in considerazione”.

    Stramaccioni è l’ultimo allenatore dell’Inter che ha vinto a Torino, secondo lui dovrete far pesare ai bianconeri di essere i campioni d'Italia. Sei d’accordo?
    “Sì, credo abbia detto una cosa giusta. E poi quest'anno contro la Juventus abbiamo già vinto una finale e in campionato un episodio alla fine ci ha tolto la vittoria. La Juventus è in un ottimo momento e adesso è tornata dove tutti pronosticavano ad inizio anno”.

    C’è qualche giocatore della Juventus che avete studiato in modo particolare?
    “Conosciamo abbastanza bene la Juventus ed è normale che a gennaio hanno fatto investimenti importanti con Zakaria e Vlahovic, dove avevano carenze e hanno alzato il livello. Hanno anche altri attaccanti da tenere in considerazione, non solo Vlahovic”.

    Nell’ultimo periodo hai parlato di approccio sbagliato, cosa bisogna fare per non ripetere quegli errori?
    “Gli approcci contro Fiorentina e Torino non mi sono piaciuti, ma abbiamo fatto benissimo nei secondi tempi. Dobbiamo approcciare meglio la gara perché domani sarà determinante anche partire bene”.

    L'anno scorso il suo predecessore preferì andare via quando messo di fronte alle difficoltà economiche della proprietà. In caso di nuovi problemi, nell'estate che verrà, lei rimarrà vicino a club e squadra?
    “Noi allenatori dipendiamo da risultati e prestazioni, sono felice dalla scelta fatta a giugno e sapevo di ereditare una squadra che avrebbe perso due dei giocatori migliori ma che con il mio staff avrei alzato il livello e le pretese di tutti. Adesso siamo in piena corsa su tutto e con un trofeo in bacheca. Poi sono arrivate le critiche e quelle ci sono sempre a prescindere dai risultati”.

    Come sta Barella e qual è il suo stato di forma?
    “Penso che in questi giorni abbia lavorato molto bene, come Bastoni, Vidal e Sanchez, che hanno ricevuto delusioni dalle loro nazionali. Ma questo è il calcio e devono essere bravi a lasciarsele alle spalle perché nel calcio è molto importante”.

    Esprime molta carica, potrebbe essere un'arma in più a Torino?
    “Penso che quando affronti la Juventus l’importanza della partita ti carica. Noi abbiamo trascorsi recenti, domani giocheremo in trasfera ma contro di loro veniamo da due ottime gare. Domani non avremo i nostri tifosi ma abbiamo l’obbligo di giocare da vera Inter”.

    Dovete ritrovare l’apporto dei centrocampisti?
    “Penso che sia un discorso generale perché l’indice di pericolosità dell’Inter è rimasto uguale al mese di gennaio. Dobbiamo comunque migliorare i nostri difetti”.

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