
Inter-Milan, da Zhang e Li ad Oaktree e RedBird: percorsi diversi, obiettivi comuni
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PARTENZA ANALOGA, GESTIONI DIVERSE
Una differenza sostanziale è che RedBird ha preso il Milan già da mani americane, quelle di Elliott, mentre Oaktree è la prima impronta USA in assoluto negli uffici dell'Inter. Ma tanto il primo quanto il secondo fondo hanno rilevato una società campione d'Italia in carica. Divergono le gestioni all'arrivo: Gerry Cardinale ha deciso di proseguire senza i vertici della vecchia area mercato, Paolo Maldini e Ricky Massara, promuovendo Geoffrey Moncada, affiancandogli Giorgio Furlani e in un secondo momento consegnando le redini a Zlatan Ibrahimovic. Oaktree, invece, non ha toccato praticamente nulla in dirigenza, fatta salva la nomina di Beppe Marotta a presidente.
SINTONIA SULLO STADIO
Dal 22 maggio, data del passaggio di consegne in casa nerazzurra da Suning ad Oaktree, il vento sulla questione stadio è cambiato e Inter e Milan si sono sempre presentate a braccetto ai colloqui con il Comune di Milano. L'idea che è emersa è quella della condivisione del nuovo impianto, in maniera tale da dimezzare le spese in un momento in cui i conti in regola assumono un'importanza fondamentale anche agli occhi dei principali organi calcistici a livello europeo e mondiale. Non è tutto rose e fiori: il Milan tiene ancora in grande considerazione San Donato, soluzione che non trova il favore dell'Inter. Ma in ogni caso le due squadre hanno messo da parte il progetto di tirar su due impianti separati.
CREARE VALORE
In generale, la politica dei fondi di investimento americani è quella di creare valore, operando sul mercato in maniera virtuosa e privilegiando il lavoro sui giovani che poi diventano asset preziosissimi da reimmettere sul mercato. Qualcosa che un po' stride con la grande storia di Inter e Milan come punti di arrivo e non di partenza delle carriere dei giocatori, ma che rappresenta la stella polare tanto di Oaktree quanto di RedBird. Ne abbiamo avuto un esempio proprio quest'estate, quando i vertici nerazzurri hanno preferito investire una cifra non indifferente sul giovane Palacios dall'Argentina piuttosto che puntare su uno svincolato con più esperienza e anni di età come potevano essere Ricardo Rodriguez o Mario Hermoso. Quanto al Milan, tra le prerogative della guida tecnica post-Pioli campeggiava sempre "attitudine a lavorare coi giovani".
IL CONTO SI AZZERA
Cardinale ha vinto solo uno dei sette derby disputati fin qui, il primo (3-2 con rete di Giroud e doppietta di Leao): l'aggregato degli altri sei è uno schiacciante 14-2, e visto il momento opposto delle rispettive gestioni tecniche, con Inzaghi che ha fermato il City di Guardiola e Fonseca che dopo la sconfitta contro il Liverpool è appeso a un filo, i tifosi dell'Inter bramano la settima meraviglia. Ma l'arrivo di Oaktree può per certi versi azzerare il conto: la sfida tutta americana nel cuore della Milano del pallone parte domenica 22 settembre.