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  • Jacobelli: Napoli, 7 utili di bilancio. De Laurentiis, lezione di fair play a Platini

    Jacobelli: Napoli, 7 utili di bilancio. De Laurentiis, lezione di fair play a Platini

    Sette utili consecutivi di bilancio (l'ultimo è stato di 8 milioni di euro), nessun debito con le banche (come la Fiorentina), proventi raddoppiati della commercializzazione del marchio, monte stipendi portato a 67 miliokni di euro annui, fatturato di 120 miliono di euro, al netto delle plusvalenze. Il 2014 è appena incominciato, ma il Napoli ha già vinto lo scudetto del bilancio e la lezione di fair play finanziario che il club di Aurelio De Laurentiis impartisce all'Uefa di Platini è esemplare.

    Contrariamente ad altri grandi club europei adusi spendere e spandere sul mercato, foraggiati da proprietari multimilionari che magari riequilibrano i conti con sponsorizzazioni inimmaginabili, il Napoli dimostra che un altro calcio è possibile, anche al tempo della concorrenza con multimilionari che buttano i soldi dalla finestra. 

    De Laurentiis ha rilevato il club partenopeo nel 2004, quando trovò soltanto macerie. L'ha riportato dalla C all'onor del mondo. Per la seconda volta nelle ultime tre stagioni, è approdato alla Champions League, dalla quale il mese scorso è stato immeritatamente eliminato, pur avendo totalizzando 12 punti nel girone e avendo sconfitto i vicecampioni d'Europa in carica e l'Arsenal capolista della Premier League. E' vero che, in campionato, i partenpei accusano dieci punti di distacco dalla Juve, ma le partite da disputre sono ancora 21, i punti a disposizione 63 e i conti si faranno alla fine. Così come in Europa League e in Coppa Italia. 

    I numeri del Napoli spiccano nell'interessante analisi fimata da Marco Iaria, stamane sulla Gazzetta dello Sport, che fotografa lo stato di salute finanziario delle Sette Sorelle del calcio italiano (oltre ai partenopei, Juventus, Roma, Fiorentina, Inter, Lazio e Milan, citate secondo le attuali posizioni ricoperte in classifica).

    Per colpa della decisione Uefa di giocare il prosieguo con il Galatasary nell'indecente palude della Telekom Turk Arena, in un pmeriggio la Juve ha perso 30 milioni in Borsa e 20 milioni di possibili, ulteriori introiti entrando negli ottavi di Champions. Rivolto un doveroso pensiero a Platini e alla sua organizzazione, incapace di garantire che una partita del più prestigioso torneo continentale si disputi su un terreno regolamentare, i bianconeri hanno avuto una volta di più la conferma di che cosa significhi partecipare alla Coppa dei Campioni. Per fortuna che c'è lo Stadium: 41 milioni sono i proventi assicurati dall'impianto che sarà teatro della prossima finale di Europa League.

    La Lazio di Lotito si è infilata nella kafkiana matassa del caso Petkovic-Reja, ma è fuor di dubbio che l'attuale gestione abbia buoni motivi per essere soddisfatta dei 7 attivi registrati nelle ultime 9 sessioni di bilancio. 

    La Fiorentina by Della Valle, ha chiuso con 1 milione di utile l'sercizio al 31 dicembre 2012 e viaggia verso il pareggio 2013, con il fiore all'occhiello di nessun debito con le banche.

    La Roma (40 milioni di perdite nel 2012-2013 e 130 milioni complessivi neglu ultimi tre esercizi), soffre, ma, se torna in Champions League respira e respirerà ancora di più se il gruppo del multimilionarioconese Chen Feng rileverà la quota di Unicredit nella società presieduta da James Pallotta.

    L'Inter registra un giro d'affari inferiore di 100 milioni a Juve e Milan e paga pesantemente i due anni semnza Champions League. L'arivo di Thohir è stato provvidenziale perchè il magnate idonesiano e i suoi soci si accolleranno 180 milioni di debiti. Qualunque sia il piazzamento finale in campionato, Thohir è già un benemerito della causa nerazzurra.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

     

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