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  • Juve-Bayern, Trap:| 'Beckenbauer ha spronato Buffon'

    Juve-Bayern, Trap:| 'Beckenbauer ha spronato Buffon'

    Il doppio ex: “Beckenbauer su Buffon? Faceva così anche con i miei giocatori. Antonio ha creato una squadra che sta per rivincere lo scudetto e gioca bene. Niente è compromesso. Il Bayern ha i migliori tedeschi, il miglior francese e il miglior olandese. Ma non sempre può bastare".
    Trapattoni: “Conte, l’impresa è possibile”.
    Tredici anni, in due rate, nella Juventus. Tre stagioni, sempre in due rate, più una memorabile filippica contro Strunz nel Bayern. Scudetti e coppe, amicizie e bei ricordi. Ma davanti a Juve-Bayern come si pone il Trap? «Voglio gustarmela come all’andata. È stato un match interessante», risponde il ct degli irlandesi.


    Non è stato troppo a senso unico?
    «La Juve non mi è dispiaciuta, ha avut o l a sfortuna di prendere il primo gol dopo pochi secondi ed è stato lo choc che l’ha condizionata. È un’esperienza che ho conosciuto agli Europei con l’Irlanda».

    In che senso?
    «Venivamo da un periodo fantastico, una sconfitta in 12 partite di qualificazione, tutto un popolo fiducioso alle nostre spalle. Entriamo in campo con la Croazia e prendiamo il gol dopo 3’. Ci riproviamo, ben caricati contro la Spagna, e lo prendiamo dopo 4’. Certe cose ti smontano».

    Senza offesa ma una cosa è l’Irlanda e un’altra la Juve.
    «Però arrivi a Monaco imbattuto in Champions League, con la miglior difesa in Europa, 490’ senza prendere gol e ne subisci uno che non ti sei ancora allacciato gli scarpini. Mica semplice».

    Lo sarà ancora meno rimontare due gol, non crede?
    «Niente è compromesso. Se la Juve chiude il primo tempo sull’1-0 anche il Bayern avrà paura con uno stadio che tiferà contro. I tedeschi sono favoriti ma solo al 51 per cento».

    È più ottimista di tanti tifosi. Come mai?
    «Perché la storia insegna che contro i tedeschi noi italiani centriamo spesso le grandi imprese».

    Quanto peserà l’assenza di Vidal?
    «Lui e Lichtsteiner danno un’energia che mancherà alla Juve, ma ho affrontato partite con assenze pazzesche e finirono bene».

    Cosa ha il Bayern più della Juve?
    «È un club che lavora con intelligenza ed è una squadra di talento e personalità, che raramente va nel pallone e con uomini bravi ad impegnare due avversari in particolare sulle fasce. Rispetto alla Juve ha soprattutto più esperienza internazionale».

    Tuttavia a Monaco hanno fallito proprio gli juventini più navigati: Buffon, Pirlo, Marchisio. Come lo spiega?
    «Dopo quel gol nessuno ha potuto fare la partita che si era immaginato».

    Lei ebbe come dirigente Beckenbauer: è stupito dal giudizio su Buffon?
    «Lo faceva anche con i miei giocatori al Bayern. Può sembrare arroganza ma è il modo di pensare dei tedeschi, hanno questo tipo di dialogo e pensano che sia utile sferzare i giocatori».

    E Buffon ne sarà sferzato?
    «Beckenbauer ha giocato con Maier, non può pensare che Buffon non sia di quella pasta lì. A Gigi dico di non dargli retta ma sono sicuro che lo sa da solo».

    A Conte invece consiglia di lanciare subito la Juve a testa bassa o di tenerla un po’ a freno per non rischiare il gol?
    «Sa cosa fare, ha creato una squadra che gioca un bel calcio e sta per rivincere il campionato. Comunque la Juve deve fare subito di tutto per segnare: due gol si rimontano, ma se lo perdi poi il tempo ti manca».

    Lei dice che 2 gol si possono rimontare ma nelle Coppe la Juve ci riuscì solo una volta, con lei in panchina contro il Widzew.
    «Grande partita. Riacchiappammo il risultato, fu un peccato uscire ai calci di rigore. Quelli, si sa, sono una lotteria e il Bayern l’ha provato sulla propria pelle».

    Conte dice che non si costruiscono grattacieli con paletta e secchiello. La differenza con il Bayern è nella mancanza di grandi giocatori?
    «A differenza del mio che era più autarchico, il Bayern ha il miglior olandese, il miglior francese, i migliori tedeschi ma il calcio non è fatto sempre dalla somma dei valori. L’anno scorso Di Matteo lo battè con il Chelsea sfruttando un calcio d’angolo e un colpo di testa».

    La domanda è se la Juve potrà ancora competere con i club con la potenza del Bayern.
    «Il Bayern ha l’appeal, la potenza e il peso della tradizione che ha anche la Juve ma è diventato un club in cui i grandi giocatori vogliono andare per i risultati che ottiene e per quanto offre».

    Con l’arrivo di Guardiola lo faranno ancora di più?
    «È un allenatore prestigioso, però Heynckes lo è altrettanto. Ha dimostrato grande esperienza e conoscenza della Juve, è stato molto bravo a portare la pressione già sui difensori che fanno partire il gioco. Ha creato difficoltà insolite per Conte».

    Per mantenere quella pressione bisogna avere i giocatori capaci di farlo. Questa è l’altra differenza dei tedeschi?
    «Una volta, con l’Inter, guardavo dalla panchina degli avversari tedeschi e mi impressionavano per il ritmo. Il nostro medico mi disse: “Giovanni, guarda la differenza di peso, quelli sono muscoli e i muscoli danno energia”. Non è cambiato niente».

    Il Bayern sa di cambiare allenatore a fine stagione e non ha subito contraccolpi. In Italia sarebbe possibile?
    «Chi se ne stupisce non conosce la mentalità tedesca. Del resto da professionisti si fa così e sono convinto che anche Conte si impegnerebbe fino all’ultimo per vincere con la Juve e poi andarsene, come feci io nel 1986. E poi è controproducente nascondere i segreti di Pulcinella: è come Beppe Grillo che fa le riunioni segrete e c’erano decine di giornalisti e fotografi a riprendere l’incontro con i suoi parlamentari».


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