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  • Lippi parla di Totti:| 'Non mi sorprendo, però...'

    Lippi parla di Totti:| 'Non mi sorprendo, però...'

    Intervenuto sulle frequenze di RadioIes 99.8, l’ex tecnico dellaNazionale italiana campione del mondo a Berlino, oggi sulla panchina del Guangzhou Evergrande, Marcello Lippi, ha espresso un suo giudizio sulle vicende in casa Roma e non solo. Queste le sue parole:

    Sulla serie A?

    “Sta confermando le mie aspettative: la Juventus e il Napoli sono le protagoniste, l’Inter è partita bene, il Milan in quel grande rinnovamento, ha avuto qualche problema e ora si sta ritrovando. Il calcio delle critiche e delle polemiche non lo seguo, non mi interessa”.

    Sulla Roma?

    “Ha una squadra molto nuova: insieme a squadre come Inter, Napoli e Milan, ci sono anche i giallorossi e la Lazio”.

    Del Piero?

    “Credo che sia stata una sua scelta. Si è chiuso un rapporto e ha voluto fare un po come me che volevo fare una cosa completamente diversa. Io ho scelto la Cina, lui l’Australia”.

    Su Totti?

    “Non è rimasto solo lui, c’è anche un altro campione come Perrotta. Quando parlo con Totti e Del Piero, non ho mai la sensazione che possano smettere di giocare. Secondo me non ci hanno ancora pensato”.

    Sorpreso dalla stagione del capitano giallorosso?

    “No, come si fa a sorprendersi della qualità che mette in campo. Nessun sorpresa”.

    Sui talenti classe ’92 in serie A?

    “Sono dei grandi campioni che non dipendono dall’arrivo di stranieri in Italia. I talenti nascono, poi dipende dai campioni che ci sono in squadra: per esempio nel Milan l’esplosione di El Sharaawy dipende dal fatto che Ibrahimovic è andato via, altrimenti non ci sarebbe stata”.

    Cosa rimpiange del calcio italiano?

    “Assolutamente niente. Ci sono stato per tanti anni e mi sono tolto tante soddisfazioni culminate con la vittoria del mondiale di Germania”.

    Il suo numero 10 preferito?

    “Sicuramente Del Piero, perché abbiamo vissuto 10 anni di carriera insieme e ho visto la sua crescita professionale e umana. Zidane invece è il più grande calciatore che mi è capitato di allenare insieme a Ronaldo… non quello attuale, ma il fenomeno”.

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